Tutti possiamo evitare di pagare le bollette di gas, luce e acqua se rientriamo in questi comuni casi previsti dalla legge

bollette

Le bollette sono diventate l’incubo numero uno di questo ultimo anno, per molti italiani. Arrivano, ogni due mesi, con spese spropositate, a parità di consumi. Si cerca di fare del tutto per risparmiare, ma nulla da fare.

Il postino ci porta cattive notizie, con cifre spesso raddoppiate. A volte, si spera che la legge ci dia buone nuove, come i fortunati che, fino al 31 maggio, possono ottenere 435 euro di rimborso. In casa, è scattata la caccia all’elettrodomestico più dispendioso. O si è cercato di cambiare qualche abitudine in cucina. Eppure, la bella notizia è che tutti possiamo evitare di pagare le bollette di luce, acqua e gas, ma solo se rientriamo in questi casi.

Prima di pagare dobbiamo fare bene attenzione se siamo obbligati a farlo

Come sappiamo, spesso, nelle bollette, vengono inseriti i conguagli. In pratica, cosa avviene? Le società che erogano i servizi, presumono un nostro particolare consumo. Che, una volta fatta la verifica, il più delle volte è decisamente diverso da quello reale. Sia esso in eccesso o in difetto. A questo punto la società pretende di farci pagare il conguaglio.

Si tratta di un’eventualità non certo rara. Ma la legge in alcuni casi potrebbe essere dalla nostra parte. Questo, perché non siamo noi i responsabili della situazione. Non abbiamo, in pratica, nessuna colpa dell’errato addebito di consumi minori rispetto a quelli reali. Per questo motivo, la legge prevede, per questi conguagli, un periodo di prescrizione più breve.

Tutti possiamo evitare di pagare le bollette di gas, luce e acqua se rientriamo in questi comuni casi previsti dalla legge

Quindi, noi, dovremo fare attenzione a che periodo si riferiscono le cifre richieste. Infatti, la prescrizione, da dieci scende a due soli anni. Nello specifico, vale per i conguagli ricevuti a partire dal 1° gennaio 2019 per le bollette del gas. Invece, vale dal 1° marzo 2018 per l’energia elettrica e dal 1° gennaio 2020 per quelle dell’acqua. Restano cinque anni per i conguagli ricevuti prima di queste date.

Questa prescrizione biennale non vale solo per noi consumatori. Anche le microimprese con meno di 10 dipendenti, o con un bilancio sotto i 2 milioni di euro, possono avvalersene. Ed è l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti a dirlo.

Stesso discorso vale, in generale anche per le normali vecchie bollette con ritardi di fatturazione. Dobbiamo guardare alla data di scadenza della bolletta e iniziare a contare dal giorno successivo per vedere se sono passati due anni. Da quando? Se non abbiamo pagato vecchie bollette dal 1° marzo 2018, per l’energia elettrica. O dal 1° gennaio 2019 per le bollette del gas. O dal 1° gennaio 2020 per le bollette dell’acqua.

Trascorsi due anni, non dobbiamo più nulla a nessuno. Attenzione che il termine di prescrizione si interrompe se la società ci invia una formale lettera di diffida, ma solo tramite raccomandata A/R. A quel punto, inizia a decorrere nuovamente dall’inizio dal giorno successivo.

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