Secondo la scienza cenare a quest’ora aiuterebbe a dimagrire e a prevenire pressione alta, diabete e malattie cardiovascolari

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Una domanda ricorrente e sempre più gettonata sembrerebbe essere questa: cenare tardi fa ingrassare?

Molti, infatti, si domandano se introdurre determinati alimenti dopo un certo orario faccia ingrassare e se cenare presto o tardi faccia la differenza.

Facciamo chiarezza e partiamo con il dire che gli alimenti tutti, mantengono inalterata durante tutta la giornata la loro composizione in termini di nutrienti e di apporto calorico. Pertanto una fetta di pane avrà le stesse calorie sia a pranzo che a cena.

Secondo la scienza cenare a quest’ora aiuterebbe a dimagrire e a prevenire pressione alta, diabete e malattie cardiovascolari

Chiarito questo aspetto, va anche detto che l’organismo umano è regolato dai cosiddetti ritmi biologici. Ritmi che seguono una circadianità che influirebbe sulla regolazione ormonale. I ritmi ormonali, infatti, sembrerebbero diversi nell’arco della giornata e si modificherebbero in base al meccanismo luce/buio.

Questa circadianità influirebbe su diversi processi come ad esempio sul sonno, sul metabolismo dei grassi e degli zuccheri e di conseguenza sulla capacità dell’organismo di utilizzarli come substrato energetico durante la giornata.

Pertanto lo stesso alimento introdotto in momenti diversi della giornata non cambia il suo apporto calorico, ma potrebbe avere differenti effetti metabolici.

Meglio cenare presto o tardi

L’orario perfetto per la cena sembrerebbero essere le 19, infatti secondo la scienza cenare a quest’ora aiuterebbe a dimagrire evitando di accumulare chili di troppo e grasso addominale. Inoltre anticipare la cena aiuterebbe a rallentare, e in alcuni casi eviterebbe, lo sviluppo di patologie come malattie cardiovascolari e diabete.

Dieta e orologio biologico

A sostegno di quanto detto la rivista British Journal of Nutrion riporta un esperimento condotto su 82 donne in sovrappeso per 12 settimane. In questo esperimento alcune di queste donne avrebbero anticipato l’orario della cena alle 19.00/19.30 mentre altre avrebbero ritardato la cena alle 22.00/22:30. I risultati avrebbero evidenziato che coloro che mangiavano la cena prima mostravano una perdita di peso maggiore e un profilo lipidico e glucidico, nonché una sensibilità insulinica migliore.

Dunque sembrerebbe che la tolleranza glucidica si riduca progressivamente nell’arco della giornata. Infatti proprio sulla base dei ritmi circadiani l’organismo tenderebbe a metabolizzare meglio i carboidrati introdotti nelle ore di luce rispetto a quelli introdotti di sera.

Una tesi avvalorata anche dalla Fondazione Veronesi che indicherebbe come una cronodieta possa avere degli effetti benefici non solo nella prevenzione di alcune patologie come il diabete ma anche sull’intero assetto ormonale.

Fare un pasto abbondante in tarda sera infatti aumenterebbe il rischio di accumulare grasso corporeo e influirebbe negativamente sulla produzione di alcuni ormoni. In più sarà difficile bruciare le calorie introdotte in quanto poco dopo andremo a letto.

Questo genererà un circolo vizioso che impedirà al nostro corpo di avere fame l’indomani. Questo spesso porterà a saltare la colazione, il pasto considerato dalla scienza il più importante perché ci permetterebbe di mantenere i ritmi biologici in assetto.

Consigli utili

Dunque, il consiglio è quello di non abbondare con i pasti nelle ore serali e di evitare il più possibile di introdurre pasti eccessivamente grassi in tarda sera.

Infine ricordiamo che a fare la differenza sul peso e sull’accumulo di grasso non sarebbe solamente l’orario in cui effettuiamo i pasti, ma anche e soprattutto la quantità e la scelta degli alimenti.

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