Problemi alle ossa ma anche al sistema nervoso, cardiovascolare e immunitario potrebbero derivare dalla carenza di questa vitamina ma ecco come integrarla

sole

Ciò che comunemente chiamiamo vitamina D, identifica una serie sostanze organiche indispensabili per il nostro organismo. Poichè, però, quest’ultimo non è in grado di sintetizzarle, devono essere introdotte necessariamente con l’alimentazione. Inoltre, un altro modo di sintetizzazione, ossia il principale, è rappresentato dall’esposizione al sole. La vitamina D ha il compito di regolare il metabolismo del calcio e del fosforo.

Inoltre, essa agisce direttamente sullo scheletro, promuovendone la crescita e il rimodellamento. Quest’ultima funzione è fondamentale per garantire le proprietà strutturali, l’elasticità e la forza delle ossa.

Negli ultimi anni, diversi studi hanno evidenziato come la vitamina D, non svolga un ruolo essenziale solo per la salute scheletrica. Essa, infatti, svolgerebbe una serie di altre funzioni fisiologiche extra-scheletriche. Questa convinzione è scaturita dalla scoperta della presenza dei recettori della vitamina D a livello di diverse cellule e tessuti. Da qui, la convinzione della sua importanza anche per la salute del sistema nervoso centrale, cardiovascolare e immunitario. In più agirebbe, sul differenziamento e sulla crescita cellulare.

Come si integra

L’apporto alimentare di vitamina D garantisce solo il 10/15% del fabbisogno, mentre il resto va sintetizzato tramite sintesi cutanea. La sintetizzazione avviene tramite due reazioni enzimatiche: la prima a livello del fegato, la seconda a livello renale. Tuttavia, la carenza di questa sostanza, anche se può comportare gravi conseguenze per la salute, è asintomatica. Quindi, l’unico modo per scoprirlo è attraverso le analisi del sangue. Normalmente, i valori adeguati di vitamina D vanno dai 30 ai 100 ng/ml.

Quindi, è carente il soggetto che presenti valori tra 20 e 30, mentre la carenza è grave per quelli inferiori a 10. Se, dunque, si considera che può comportare problemi alle ossa ma anche al sistema nervoso e non solo, meglio correre ai ripari. Anzitutto,  ci si deve rivolgere allo specialista, evitando di assumere integratori autonomamente. Normalmente, vengono prescritti quelli assumibili per via orale ma, in caso di malassorbimento, quelli per via intramuscolare. 

Problemi alle ossa ma anche al sistema nervoso, cardiovascolare e immunitario potrebbero derivare dalla carenza di questa vitamina ma ecco come integrarla

Oltre che attraverso l’apporto esterno, ossia quello derivante dagli integratori, la vitamina D va assunta attraverso l’esposizione solare. Sicchè, è consigliata un’esposizione ai raggi del sole, di circa il 25% della superficie corporea. Il tutto, nel periodo che va da marzo a novembre, per almeno 15 minuti, 2 o 3 volte alla settimana. Nei restanti mesi, invece, l’intensità dei raggi solari è insufficiente alla produzione di vitamina D. Quindi, potrebbe essere necessario ricorrere agli integratori.

In più, si può fare ricorso ad alimentiche ne sono particolarmente ricchi, come i pesci grassi, quali: salmone, tonno e sgombro. Infine, abbiamo: il tuorlo d’uovo, la crusca e l’olio di fegato di merluzzo, che pure ne contengono buone quantità. 

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