Dopo i 40 anni è questo problema che molti ignorano ad aumentare il rischio di ictus improvviso

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Uno stile di vita irregolare e sedentario potrebbe esporre a numerose malattie che coinvolgono i diversi organi e apparati. È vero che specifici alimenti hanno un effetto benefico sull’organismo tanto da ripulire le arterie e contrastare il colesterolo. Tuttavia, l’alimentazione sana a volte non basta per contrastare l’insorgenza di alcune patologie già presenti nell’organismo.

Proprio di tale presenza a volte non si ha la consapevolezza in quanto alcune malattie si presentano in forma asintomatica. A volte è un check-up clinico a portare in evidenza una particolare condizione clinica, oppure delle semplici analisi del sangue. Ecco perché può capitare che una persona apparentemente sana venga colpita da un ictus. In realtà, dopo i 40 anni è questo problema che molti ignorano ad aumentare il rischio di ictus improvviso.

Che cos’è e come si manifesta l’ictus

L’ictus è una condizione clinica patologica che descrive la rottura o la chiusura di un vaso arterioso diretto al cervello. Nel primo caso si parla di ictus emorragico conseguente alla rottura del vaso, la seconda ipotesi invece definisce l’ictus ischemico. Molto spesso le arterie che sono coinvolte in tali fenomeni sono quelle le collo, ossia le carotidi.

Gli esiti di un ictus possono prevedere diversi livelli di gravità fino a causare la morte. Altre conseguenze che potrebbero derivare da un fenomeno simile sono problemi nel movimento, paresi localizzata, difficoltà nel linguaggio e nel pensiero. Sebbene l’evento ictus si verifichi in maniera del tutto improvvisa, è possibile tenere sotto controllo il proprio stato di salute soprattutto in presenza dei più comuni fattori di rischio.

Dopo i 40 anni è questo problema che molti ignorano ad aumentare il rischio di ictus improvviso

Quando si raggiunge la mezza età iniziano a presentarsi alcune patologie talvolta in maniera anche piuttosto precoce. Non a caso abbiamo illustrato quali sono i 3 segnali di una demenza precoce che si può rilevare già a 40 anni.

Tra i fattori di rischio dell’ictus un ruolo rilevante lo svolge il diabete mellito di tipo 2. Questa forma di diabete può derivare da due alterazioni quali l’insulino-resistenza dei tessuti o un deficit nella secrezione di insulina da parte del pancreas.

Questa forma di diabete è strettamente associata ad uno stile di vita malsano, all’obesità, colesterolo e trigliceridi alti, dieta ricca di zuccheri e sedentarietà. In molti casi la diagnosi di diabete tipo 2 avviene in maniera causale in seguito ad analisi cliniche o alla presenza di sintomi specifici. Come ha evidenziato uno studio scientifico tedesco la correlazione tra diabete tipo 2 e il rischio di ictus è piuttosto marcata. Ecco perché in questi casi è bene tenere sempre sotto controllo il proprio stato di salute. Tali evidenze dimostrano inoltre che, migliorando lo stile di vita, si può prevenire tutta una serie di patologie più o meno gravi.

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