Vale quanto un appartamento questa rarissima moneta da 20 lire che tutti i collezionisti desiderano

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Nel settore del collezionismo di monete, ci sono tantissimi appassionati che rincorrono l’occasione della vita. I motivi potrebbero essere svariati: dal prestigio nel possedere pezzi unici e rari, al puro e semplice guadagno. Ma c’è chi lo fa anche per puro divertimento, o per hobby.
Questo discorso, però, raramente vale per le monete in euro. Infatti, è molto difficile riuscire ad accedere ad esemplari di valore, che spesso sono errori di conio, o monete commemorative.

Non è così insolito, invece, per le monete del vecchio conio. Alcuni esemplari di vecchie lire, infatti, hanno un grandissimo valore e spesso raggiungono anche cifre assurde.
Fra queste monete vi sono quelle coniate sotto il regno di Vittorio Emanuele II, considerate tra le più importanti della storia numismatica italiana.

Un periodo storico particolare

In questo periodo, le monete venivano realizzate in bronzo, in argento e in oro. Nel primo caso, rientravano i tagli da 1, 2, 5 e 10 centesimi.

Gli esemplari da 20 e 50 centesimi e di 1, 2 e 5 lire erano, invece, in argento. Mentre i valori da 10, 20, 50 e 100 lire erano realizzati in oro.

La moneta che analizzeremo in questo articolo appartiene a quest’ultimo gruppo ed è molto rara e costosa. Basti pensare che, in alcune aste, il suo valore ha raggiunto una cifra folle, con la quale molti riuscirebbero ad acquistare un intero appartamento.

Infatti, vale quanto un appartamento questa rarissima moneta da 20 lire che tutti i collezionisti desiderano

La moneta in questione, è quella coniata nel 1860 sotto il regno di Vittorio Emanuele II, presso la zecca di Bologna.
Come nel caso di questa moneta da 100 lire del 1878, anche qui troviamo sul dritto il volto del re e l’incisione del suo nome. A cambiare sono solo l’incisore (Donnino Bentelli) e l’anno di coniazione, ossia il 1860.

Al centro del rovescio, invece, troviamo l’indicazione del valore, ossia “LIRE 20”, contornato da rami di alloro. Intorno ad essi, vi è l’incisione “REGIE PROVINCIE DELL’EMILIA”, mentre in basso troviamo la lettera “B”, riferita appunto alla zecca di Bologna.

Il materiale della moneta, come già anticipato, è in oro (Au 900), con un diametro di 20,5 millimetri ed un peso di 6,45 grammi. Secondo alcuni siti specializzati, per via della tiratura di appena 159 esemplari, la sua rarità è classificata come R4.

Sembra incredibile ma vale quanto un appartamento questa rarissima moneta da 20 lire che tutti i collezionisti desiderano. Infatti, in alcune aste di qualche anno fa, la sua versione in FDC ha raggiunto il valore di circa 165.000 euro.

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