Un misterioso borgo sospeso fra mito e leggenda custodisce uno dei santuari più belli del Mondo secondo il National Geographic

Monte Sant'Angelo

L’inizio di marzo è arrivato e con lui si avvicina la primavera. Quindi, complice la bella stagione, alcuni di noi potrebbero cogliere questa occasione per sfruttare le giornate di sole e visitare la nostra Penisola in lungo e in largo. Per questo oggi diamo un prezioso suggerimento su dove andare. Consigliamo di visitare un misterioso borgo sospeso fra mito e leggenda che porta con sé un’eredità veramente particolare. Scopriamo insieme di che cosa si tratta.

La storia del borgo

Stiamo parlando di Monte Sant’Angelo, un piccolo comune pugliese in provincia di Foggia. Questo piccolo centro è inserito nel Gargano, in una zona vicino al mare. Questa zona è principalmente conosciuta per le sue meraviglie naturalistiche. Infatti, qui si estende il Parco Nazionale che comprende anche delle aree incontaminate e biodiverse, come ad esempio la Foresta Umbra. Però in questa meravigliosa cornice non saltano all’occhio solo le bellezze tipiche della flora e della fauna, ma anche i ricordi di un antico passato connotato da un forte afflato religioso.

Un misterioso borgo sospeso fra mito e leggenda custodisce uno dei santuari più belli del Mondo secondo il National Geographic

Infatti, qui si trova il Santuario dedicato all’Arcangelo Michele, una chiesa sorta sopra a una grotta naturale. Questa è stata inserita nella classifica del National Geographic come una delle più belle grotte sacre in tutto il Globo. È l’unico esempio presente in Italia ed è all’ottavo posto. Questo luogo di culto è attivo fino dalla fine del V secolo. Infatti risale al 490 la prima apparizione dell’angelo. Nel tempo poi questa devozione si è man mano amplificata, raggiungendo il suo culmine nel Seicento quando un vescovo vide l’angelo in sogno.

Il santo gli ordinò infatti di incidere le sue iniziali “M.A.” sulle rocce dell’antro per scongiurare la peste che all’epoca stava sconvolgendo l’Italia e l’Europa. Dopo questo rituale la città fu libera dal morbo e così questo centro devozionale divenne uno dei più importanti del Vecchio continente. Era infatti un importante snodo della Via Longobardorum, un percorso alternativo alla più famosa Francigena, che conduce a Gerusalemme. Questo polo fa parte della linea di San Michele, ovvero dei sette edifici che, se collegati sulla mappa, danno una retta che conduce dall’Irlanda fino ad Israele.

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Questo borgo, fra i più belli d’Italia, custodisce uno dei tesori archeologici più importanti d’Italia ed è perfetto da visitare in primavera

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