Svelato finalmente perché fare sport non farebbe bene solo al corpo e alla mente

sport

“Mens sana in corpore sano” dicevano i nostri avi latini, che si tenevano in forma conquistando il Mondo. Verrebbe poi da sorridere a pensare che filosofi e scrittori che parlavano così della forma, si davano poi a banchetti e occasioni in cui bere e mangiare come se non ci fosse un domani. Inutile stare qui raccontare per l’ennesima volta quanto farebbe bene al nostro fisico e alla nostra mente fare sport. Complice anche la Pandemia, la scienza torna sull’argomento, ricordando anche l’importanza di fare sport, soprattutto all’aperto. L’occasione giusta per cercare di aumentare le difese immunitarie, svagare la mente e smaltire pure qualche chilo. Ma in una recentissima ricerca svolta nella prestigiosa Università di Harvard, sarebbe emerso un altro aspetto importantissimo e sarebbe stato svelato finalmente perché fare sport non sarebbe bene solo al corpo e alla mente.

Lo sport come formatore del carattere del bambino

Ricerca dell’Università di Harvard, ripresa anche addirittura dalla direzione generale dell’UNESCO. Lo sport sappiamo bene che nella sua origine pura, sarebbe anche il momento per socializzare e mettersi a confronto con l’avversario. Dalla famosa frase dell’importanza sul partecipare, siamo passati al valore dello sport per formare il carattere del bambino. Secondo i ricercatori americani, nulla come lo sport potrebbe contribuire allo sviluppo della personalità, senza creare distinzioni di sesso di origini. Una bella campagna pubblicitaria anche per i nostri figli, ricordando loro che crescere in un gruppo sportivo assieme ad altre etnie, aumenterebbe non solo lo spirito educativo, ma anche quello critico.

Il benessere psicologico sopra la forma atletica

Quando avviciniamo i nostri figli da piccoli allo sport, non pensiamo certo alla loro forma fisica. Effettivamente vogliamo che si divertano, che stiano in compagnia, che imparino la tecnica dello sport ma anche la socializzazione. In questo senso diventa fondamentale la figura dell’allenatore, non solo come specialista, ma anche come educatore. Un bambino che fa lo sport che gli piace, con costanza e impegno, secondo i ricercatori americani aumenterebbero addirittura le conoscenze e le competenze. Chi fa sport avrebbe una funzione cognitiva più sviluppata rispetto a un altro bambino che non fa sport, e potrebbe far crescere in sé una leadership importante anche per il futuro. Senza contare poi i danni che potrebbe subire un fisico sedentario.

Svelato finalmente perché fare sport non sarebbe bene solo sul campo

Infine, la possibilità per il bambino di accedere da subito ai concetti di sconfitta e vittoria, potrebbe aumentarne enormemente l’autostima. Grazie alla disciplina, ma soprattutto alla forza e al lavoro di gruppo, l’atleta da piccolo sarebbe in grado di sviluppare una competenza maggiore. Come se lo sport fosse già una palestra di vita, in grado di insegnare al bambino come muoversi poi nella giungla della realtà dello studio e del lavoro. Decisamente interessante questa teoria sviluppata in una delle università che fanno dello sport essenza di vita e che hanno sfornato campioni e personaggi ancora oggi tra i più famosi al Mondo. Giusto per curiosità ricordiamo che nel file delle società sportive dell’Università di Harvard hanno militato almeno una decina di premi Nobel e ben 8 Presidenti USA. Bill Gates e Mark Zuckerberg, geni dei social moderni, sono stati studenti di Harvard.

Consigliati per te