Soldi dei risparmiatori a rischio di ingenti perdite ma ecco come difendersi dal possibile crollo dei titoli di Stato italiani

portafoglio

Da diversi mesi i nostri titoli di Stato sono sotto pressione creando apprensione nei risparmiatori che li hanno in portafoglio. Purtroppo questa discesa dei prezzi potrebbe prolungarsi ancora a lungo. Quindi cosa dovrebbe fare un risparmiatore che ha titoli di Stato in portafoglio, in particolare BTP? Inoltre, quale strategia dovrebbe adottare un risparmiatore che ha i soldi sul conto corrente e che vuole proteggerli dall’inflazione?

Prima di rispondere a queste due domande occorre capire perché i nostri titoli di Stato da diversi mesi sono costantemente sotto il fuoco della vendita. Il calo dei prezzi è iniziato a settembre del 2021. In quel momento lo spread, il differenziale tra titoli di Stato italiani e tedeschi, era intorno a 100 punti. In soli 9 mesi è raddoppiato e oggi viaggia intorno a 225 punti. Nello stesso periodo il prezzo del BTP decennale con scadenza marzo 2032 (Isin: IT0005094088), è sceso da 110 centesimi agli attuali 84 centesimi. In 9 mesi il bond ha perso oltre il 20% in valore capitale.

I tre fattori che spingono al ribasso i prezzi dei nostri titoli di Stato

Sono tre i fattori che spingono al ribasso i prezzi dei titoli governativi italiani, in particolare di quelli a tasso fisso. Il primo fattore riguarda l’inflazione, l’aumento dei prezzi al consumo e alla produzione, stanno spingendo le banche centrali all’aumento dei tassi d’interesse. La Banca centrale europea a luglio aumenterà per la prima volta dopo anni il costo del denaro. La variazione di luglio sarà la prima di numerosi aumenti.

Il secondo fattore riguarda la sospensione da parte della BCE del riacquisto di titoli governativi, il quantitative easing. La mancanza di questo paracadute rende più rischiosi i nostri titoli di Stato, specialmente in uno scenario di aumento dei tassi. Il terzo fattore è tutto interno all’Italia e riguarda le prossime elezioni. La fine della legislatura porterà inevitabilmente alla fine del Governo del premier Draghi. I mercati si fidano di Draghi e non vedono di buon occhio la possibilità che il premier possa cessare la sua attività.

Soldi dei risparmiatori a rischio di ingenti perdite ma ecco come difendersi dal possibile crollo dei titoli di Stato italiani

Questi tre fattori aiutano a capire che la corsa al ribasso dei prezzi dei BTP a tasso fisso potrebbe continuare nei prossimi mesi. Un risparmiatore che ha in portafoglio un titolo di Stato a tasso fisso cosa dovrebbe fare? Senza dubbio mantenerlo fino alla scadenza, specialmente se il prezzo di acquisto è superiore all’attuale prezzo sul mercato. Se invece l’attuale valore di mercato fosse superiore al prezzo di acquisto, forse varrebbe la pena di venderlo e orientarsi sui BTP legati all’inflazione.

I soldi dei risparmiatori a rischio sono anche quelli giacenti sul conto corrente, sotto la mannaia della perdita di potere d’acquisto. Un’alternativa per chi volesse acquistare dei titoli di Stato potrebbe essere il BTP Italia con scadenza a maggio del 2026 (Isin: IT0005332835). Il BTP Italia ha cedole che sono indicizzate all’inflazione. Questa obbligazione è stata pensata per proteggere il risparmiatore dalla perdita del potere d’acquisto, quindi è perfetta per questo periodo. In particolare questo BTP ha una cedola garantita reale, quindi oltre il valore dell’inflazione, dello 0,55% annuo. Al momento dell’analisi il titolo prezza poco sopra 100 centesimi ed ha un rendimento lordo a scadenza del 6,0%.

Approfondimento

Per non cadere nella trappola dell’inflazione e perdere i molti soldi sul conto ecco una strategia zero rischi in BTP

Consigliati per te