Rimarrà nel cuore questo film con Brad Pitt, protagonista di una storia vera su come ritrovare sé stessi e il senso della vita

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Sono pochi i film che riescono veramente ad appassionare fino in fondo, soprattutto poi se si tratta di storie vere. Questo film ci coinvolgerà come non mai, perché ci parla di una storia i cui protagonisti sono interpretati da Brad Pitt e David Thewlis.

Un grande film

Nella storia del cinema vi sono tantissimi film e di generi diversi. Molti però sono creati dalla fantasia, oppure ricostruiscono fantasiosamente delle storie passate. È il caso per esempio di Braveheart, un film uscito nel 1995. Interpretato e diretto allo stesso tempo da Mel Gibson, racconta la storia dell’indipendenza della Scozia dal dominio inglese nel 1200. Ha vinto il premio Oscar e il Golden Globe e altri celebri riconoscimenti. La storia naturalmente segue un’impostazione da film anche se cerca di seguire i fatti storici che si conoscono.

Una storia vera

Non è il caso, invece, del film che presentiamo. Rimarrà nel cuore questo film, uscito qualche anno dopo Braveheart. Un film che ha lasciato la sua impronta anche grazie all’interpretazione magistrale di Brad Pitt e David Thewlis.

Sette anni in Tibet è uscito nel 1997, candidato al Golden Globe come migliore colonna sonora. In quell’anno come miglior film drammatico, vinse Titanic. Sette anni in Tibet è diretto dal celebre regista Jean-Jacques Annaud e appassiona quanto il più celebre Titanic.

Si parla della storia vera di due alpinisti austriaci. La propaganda tedesca di Hitler li incarica di scalare una vetta himalayana amata dai tedeschi. Mentre si organizzano per scalare Nanga Parbat, sono fatti prigionieri dagli inglesi. Tenuti in un campo di prigionia in India, dopo qualche tempo riescono ad evadere.

Rimarrà nel cuore questo film con Brad Pitt, protagonista di una storia vera su come ritrovare sé stessi e il senso della vita

L’unica via di fuga per la libertà è raggiungere il Tibet attraverso le nevi dell’Himalaya. Lhasa, la capitale del Tibet, è una città proibita agli stranieri. Non tanto per un senso di esclusione, quanto a causa di un’antica profezia. Sembra che una terribile catastrofe si abbatterà su quelle terre a causa di alcuni stranieri.

Riescono ad entrare in città travestendosi. Accolti bene, apprendono la mentalità locale, molto diversa dalla voglia di dominio nazista di quegli anni. Il protagonista, carattere difficile, aveva litigato con la moglie incinta proprio prima di partire. A contatto con la nuova mentalità, poco per volta riesce a ricucire la sua personalità egoistica. Questo grazie alla scoperta del pensiero pacifista del buddismo e all’amicizia con il Dalai Lama.

La Cina invade il Tibet

Si avvera la profezia però e con il tradimento di un dignitario tibetano, la Cina occupa militarmente il Tibet. Molti monaci e tibetani sono uccisi e il Dalai Lama, attualmente vivente, riuscirà a fuggire in India. Da allora il Tibet è stato inglobato alla Cina.

Il protagonista riuscirà a tornare in Austria, completamente cambiato nel carattere e riconciliato con se stesso. Ritroverà la sua ex moglie, che nel frattempo si era risposata, e riabbraccerà suo figlio. Da allora la sua vita aveva trovato una differente consapevolezza. Un film che rimarrà nel cuore.

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