Quanti soldi avere da parte a 25 anni e come farli rendere puntando poi a vivere senza lavorare

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Non è mai troppo presto per imparare a risparmiare. Perché mettere del denaro da parte per il futuro significa, tra l’altro, avere sempre le spalle scoperte fino all’età della pensione, ed in ogni caso quando ci sono delle spese impreviste. Spesso, tra l’altro, si inizia a risparmiare solo quando si inizia a lavorare e si iniziano a fare progetti per crearsi una famiglia.

Pur tuttavia, con lungimiranza, sarebbe sempre preferibile iniziare a risparmiare già da giovani, ed anche ancor prima di aver terminato gli studi. O comunque quando mancano ormai pochi passi per la laurea.

Ecco allora alcuni consigli utili su come mettere soldi da parte e su come gestire il denaro a 25 anni, giusto per fissare le idee. Ed anche come far rendere il proprio gruzzolo a medio ed a lungo termine al fine poi di trascorrere una vecchiaia serena.

Quanti soldi avere da parte a 25 anni e come farli rendere puntando poi a vivere senza lavorare

Nel dettaglio, l’accumulo di risparmio è in genere proporzionale all’età. Ovverosia, i soldi da avere da parte a 50 anni sul conto in banca o alle Poste dovrebbero essere possibilmente di più rispetto a quelli che, sempre giusto per fissare le idee, si possono avere a 30 anni.

Detto questo, su quanti soldi avere da parte a 25 anni la risposta è non molti. In quanto si tratta di un’età dove si sta lavorando da poco o magari ancora si deve trovare un’occupazione. In altre parole, i soldi che servono a 25 anni sono quelli per andare a vivere da soli, se si punta su questa scelta.

E quelli per coprire inizialmente le spese per vitto e alloggio nel momento in cui si trova un’occupazione. Si tratta quindi di denaro utile per avviare una nuova fase della propria vita lasciando la casa dei genitori. Ragion per cui con 10.000 euro messi da parte si può fare tutto.

Cosa fare per vivere senza lavorare anche prima dei 60 anni

Dopodiché, per vivere senza lavorare anche prima dei 60 anni, occorre sistematicamente accantonare circa il 20% delle proprie entrate. In modo da far crescere i propri risparmi. Ma anche puntando a far rendere i soldi in linea con il proprio profilo di rischio. Con una quota che si può destinare anche in investimenti a medio ed a lungo termine vista la giovane età. Per esempio, con lungimiranza chi ha 25 anni e lavora può aderire alla previdenza integrativa. In modo tale da avere poi in tasca, rispetto a quella pubblica, una pensione di scorta anche prima dei 60 anni.

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