Dove investire i soldi liquidi a ottobre per guadagnare dal 2% al 4% sicuro

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Oggi sui mercati finanziari domina l’incertezza per via delle molte incognite. Tanto sul reddito fisso quanto sul reddito variabile, gli operatori sono guardinghi e in generale dominano le vendite.

Il cambio di scenario rende tuttavia più interessanti le diverse opzioni a disposizione dei risparmiatori. Quando il cielo è limpidissimo, infatti, in genere i prezzi non sono a buon mercato ed è più difficile fare l’affare. Se tutto va a gonfie vele, il mercato compra a piene mani rendendo il “gioco” relativamente più difficile.

Premesso ciò, vediamo dove investire i soldi liquidi a ottobre per guadagnare un discreto rendimento nel medio termine.

Dove investire i risparmi sul reddito variabile?

L’aggettivo sicuro può riferirsi tanto al rendimento, certo, quanto all’investimento, privo di rischio o a entrambe le circostanze.

Per chi punta al reddito variabile tipo i mercati finanziari, tra i principali strumenti a disposizione troviamo i fondi comuni d’investimento e gli ETF. Oppure i PAC e più in generale l’apertura di una o più posizioni su un dato sottostante.

In questi casi il risparmiatore ha tre potenti armi per rendere quanto più sicuro il rendimento finale. Il primo è il tempo, nel senso che al suo aumentare sale anche la probabilità di conseguire un risultato positivo. Il secondo è la diversificazione del sottostante, una scelta obbligata per ripartire al massimo il rischio. Infine occorre prediligere strumenti e/o emittenti con buon rating per eventuali finali sgraditi.

Inoltre citiamo i certificates, in un certo senso a metà strada tra reddito fisso e variabile. Questi prodotti, infatti, danno al risparmiatore il vantaggio di sapere a priori quali saranno tutti i possibili scenari finali. Pertanto una volta scelto il prodotto in base al proprio rapporto rischio, rendimento e obiettivo, il grosso del lavoro è fatto.

Dove investire i soldi liquidi a ottobre per guadagnare dal 2% al 4% sicuro

Lo scenario è cambiato anche sul reddito fisso, i cui rendimenti non sono però in grado di proteggere il capitale dall’attuale inflazione. Qui il risultato reale finale è legato all’eventuale (e radicale) cambio di scenario del carovita nel corso dell’investimento.

Il BTP a 2 anni rende all’incirca il 3% lordo, mentre il rendimento del decennale oscilla sul 4,6%, sempre lordo. In questo caso è meglio la scadenza corta o quella lunga? A seconda della minore o maggiore propensione al rischio, si può scegliere la breve nel primo caso e la lunga nel secondo.

Parimenti vanno bene anche i buoni postali e i conti deposito, con durate, condizioni e rendimenti diversi in base ai propri obiettivi d’investimento. In questo momento storico i loro guadagni risultano tuttavia più tirati, a parità di rischio e durata, rispetto ai bond di Stato.

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