Quando è meglio investire 10.000 euro su un BTP al 6,50% o su un conto deposito vincolato 

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Tra i risparmiatori continua la ricerca del miglior rendimento sul reddito fisso, anche se spesso si resta delusi. Solo due giorni fa l’ISTAT ha certificato un tasso d’inflazione del 5,7% per il mese di febbraio. Tradotto, vuol dire che gli attuali i rendimenti sugli strumenti garantiti consentono solo di limare le perdite, tutto qui. Il rendimento reale, depurato da tasse, costi e carovita, è negativo.

Fatta la premessa, cerchiamo di capire quando è meglio investire 10.000 euro su uno strumento a vincolo o un titolo di Stato a elevata cedola nominale. Quanto al tempo del nostro ipotetico investimento, ipotizziamo una durata di 12-18 mesi circa.

In merito al CD vincolato

Il conto deposito (CD) vincolato è un ottimo strumento per il parcheggio di breve della liquidità in eccesso. Ovviamente bisogna essere abbastanza certi di non avere bisogno di quelle somme per la durata del vincolo. In genere all’aumentare del tempo del vincolo cresce anche l’interesse. Inoltre non è raro incontrare offerte speciali di emittenti intenti a raccogliere liquidità presso vecchi e nuovi clienti.

Se l’intermediario che propone lo strumento aderisce al FITD (Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi), i soldi sono garantiti fino a 100mila euro. Quanto ai costi, in genere non prevedono spese di apertura, gestione e chiusura. Sugli interessi si applica l’aliquota del 26%, mentre l’imposta di bollo è dello 0,20% sulla giacenza, salvo il caso in cui la banca se ne fa carico al posto del cliente.

Infine ricordiamo che abbiamo già visto qual è il miglior CD per il piccolo risparmiatore.

Quando è meglio investire nel conto deposito vincolato

Abbiamo fatto un rapido giro in rete e scoperto che sui vincoli a 12-18 mesi i tassi lordi oscillano mediamente sull’1,10-1,20%. All’attuale costo della vita, si tratta di un investimento in perdita reale (il rendimento nominale è positivo).

Lo strumento si rivela quindi perfetto per il risparmiatore che cerca solo un parcheggio remunerato del capitale e stop. Inoltre un altro vantaggio è quello di sapere a priori i possibili risultati del proprio investimento, intermedi e a scadenza. In definitiva, per chi punta tutto sulla sicurezza del capitale, il CD può definirsi uno strumento adeguato di breve periodo.

Quando è meglio investire 10.000 euro su un BTP al 6,50% o un conto deposito vincolato

Un BTP con cedola nominale al 6,50% è sicuramente molto più attraente. Prendiamo il bond con codice ISIN IT0001174611, emesso il 1° novembre 1997 e con scadenza alla stessa data del 2027. Al prezzo attuale di 129,35 centesimi, il rendimento effettivo netto annuo oscilla sullo 0,956%. Portato a scadenza, dunque, il bond offre comunque la certezza di un guadagno annuo nominale.

Tuttavia, una grande sfida sarebbe quella di acquistarlo e rivenderlo allo stesso prezzo, incassando qualche cedola piena nel frattempo. Con un prezzo di carico identico a quello di vendita, il guadagno netto annuo sarebbe del 5,6875%, al lordo delle commissioni. L’inflazione attuale sarebbe neutralizzata, mentre se dovesse scendere si otterrebbe un guadagno reale positivo.

Si tratta tuttavia di un investimento ad alto rischio. Da un lato la durata residua del bond non è eccessiva (5 anni e 7 mesi circa), dall’altro non vanno escluse future sorprese sul mercato dei tassi. Il BTP, in definitiva, potrebbe costituire un’alternativa solo per chi sa come muoversi sui mercati.

Per chi vuole sapere quando è meglio investire 10.000 euro e cerca invece un rendimento a doppia cifra sicuro, ma solo a scadenza, abbiamo visto il caso del BTP Futura 2037.

Ricordiamo infine che l’eventuale vendita anticipata di questo bond, quotato sopra cento, espone a rischi di possibili perdite in conto capitale.

Approfondimento

Questo BTP in 15 giorni ha reso il 10,55% oltre a staccare la cedola e sembrerebbe perfetto per questi risparmiatori.

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