Pochi conoscono i seri danni che provoca al cervello dei bambini questa particolare abitudine

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Lo sviluppo di un bambino è la risultante di differenti e molteplici fattori che intervengono durante la fase di crescita. Anche quegli elementi che possono sembrare all’apparenza irrilevanti, in realtà celano implicazioni nello sviluppo affettivo ed emotivo del bambino di fondamentale importanza. Un esempio riguarda proprio l’utilizzo della voce e del tono di voce quando si parla o si rimprovera un bambino come dimostra la scienza. Urlare o utilizzare di frequente un tono di voce molto alto, può avere delle ripercussioni sullo sviluppo psico-affettivo del piccolo. Pochi conoscono i seri danni che provoca al cervello dei bambini questa particolare abitudine.

Cosa influisce sul corretto sviluppo del proprio figlio

Sono diverse le attività e le abitudini che fanno bene alla mente. Anche per i più piccoli vale la medesima regola che coinvolge alcune consapevolezze relative al modo in cui si interagisce con loro. Molti studi dimostrano che i bambini iniziano a sentire e a reagire alla voce dei genitori già a partire dagli ultimi mesi della vita intrauterina.

Questo dato mostra quanta e quale rilevanza abbia la comunicazione vocale che si instaura con il proprio piccolo. Ecco perché alcuni ricercatori si sono concentrati su delle ricerche che rivelano alcune preoccupanti ricadute su un inadeguato uso dei toni. Un “ambiente sonoro” carico di rabbia, urla e mancanza di rassicurazione può avere degli effetti nocivi sulla vita affettiva del bambino. Voce e tono fungono da mediatori per dare una impronta emotiva al cervello del bambino. Per tale ragione è importante scegliere con cura le parole e il tono da utilizzare per comunicare con il proprio piccolo.

Pochi conoscono i seri danni che provoca al cervello dei bambini questa particolare abitudine

Uno studio che hanno condotto alcuni ricercatori americani ha mostrato delle rilevanze che inducono a riflettere. I ricercatori hanno fatto ascoltare ad un gruppo di neonati prematuri la voce registrata della madre attraverso un lettore musicale collegato il ciuccio. Lo scopo dello studio consisteva nel verificare che l’associazione tra suzione e voce materna migliorasse la capacità dei piccoli di alimentarsi adeguatamente. Questo dato avrebbe ridotto i tempi di degenza in ospedale e garantito un adeguato sviluppo nei bambini nati prematuri. Ebbene, i risultati hanno evidenziato come la voce del caregiver abbia effettivamente migliorato l’assunzione di alimentazione orale completa nel campione.

Inoltre, è emerso quanto la voce della madre contribuisca a ridurre significativamente la produzione dell’ormone dello stress, ossia il cortisolo. Non è un caso che in contesto simile anche un’altra tecnica di cura sui nati prematuri abbia sortito un  effetto estremamente positivo. Si tratta del Kangaroo Mother Care, tecnica che consiste nel contatto pelle a pelle continuo e prolungato con i bambini nati prematuramente. Tutte queste evidenze fanno luce sull’importanza di un adeguato sviluppo emotivo e di una sana crescita dei più piccoli che passa anche dalle modulazioni sonore. Sebbene ancora pochi conoscono i seri danni che provoca al cervello dei bambini questa particolare abitudine, i dati scientifici invitano ad una maggiore consapevolezza.

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