Ottime notizie perché la demenza e l’ansia potrebbero essere alleviate da una nuova forma terapeutica senza farmaci secondo la scienza

demenza

La demenza è un disturbo neurologico che potrebbe colpire soprattutto superata una certa età. Si stima che il declino cognitivo potrebbe colpire dopo i 65 anni, indipendentemente dal genere. Tuttavia, sarebbe stato scoperto che le malattie neurologiche potrebbero riguardare anche gli under 40.

In ogni caso, i fattori di rischio legati alla demenza, la cui forma più grave è l’Alzheimer, potrebbero essere molteplici. Lo stile di vita potrebbe avere un ruolo fondamentale. Per esempio, il cervello si spegnerebbe lentamente con delle cattive abitudini che abbiamo tutti. La non socialità, la sedentarietà, la poca istruzione e malattie pregresse, come l’ipertensione e il diabete, potrebbero essere dei fattori di rischio.

Comunque, i soggetti affetti da demenza potrebbero soffrire maggiormente di ansia. Allo scopo di alleviare la sensazione di ansia, che potrebbe, inoltre, portare ad una forte depressione, i medici potrebbero prescrivere dei farmaci specifici. Tuttavia, a volte, la terapia farmacologica non darebbe i risultati sperati. In casi estremi, addirittura, potrebbero peggiorare la situazione.

Questo perché le malattie neurologiche sarebbero più complesse da trattare rispetto a quelle prettamente “fisiche”. Tuttavia, la scienza non si arresta mai e continua con le sue ricerche. Infatti, vi sarebbero delle ottime notizie perché la demenza e l’ansia avrebbero un comune denominatore: una nuova cura.

La scoperta scientifica

La Fondazione Veronesi, negli ultimi giorni, sta facendo discutere su una possibile nuova scoperta. L’ansia, che pervaderebbe i soggetti colpiti da demenza, potrebbe essere alleviata tramite la psicoterapia. Si tratterebbe di una terapia basata sulla parola, senza ricorrere all’uso dei farmaci.

Lo studio sarebbe stato in grado di captare un miglioramento nella gestione della depressione e dell’ansia e, di conseguenza, anche sul deficit cognitivo. Infatti, attraverso la parola, il cervello si allena e si allenterebbero le tensioni, trovando così un minimo di benessere interiore.

Lo studio è stato condotto su circa 2.600 pazienti, i quali avrebbero risposto meglio al trattamento psicologico, piuttosto che a quello basato sui farmaci. La scienza, attraverso quest’importante studio, suggerisce di proseguire su questa strada, nel prossimo futuro.

Ottime notizie perché la demenza e l’ansia potrebbero essere alleviate da una nuova forma terapeutica senza farmaci secondo la scienza

Una bella scoperta, dunque, che mette al centro l’importanza della parola. Il confronto, il dialogo, la socialità, il racconto dei ricordi sarebbero la via da percorrere, affinché le persone affette da demenza trovino sollievo. Tuttavia, sarebbero degli ottimi strumenti anche come forma di prevenzione.

Quest’articolo è solo a titolo informativo. Invitiamo a consultare il proprio medico, qualora avessimo una persona affetta da demenza a casa. Il medico, attraverso l’anamnesi, valuterà come proseguire nella cura.

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