Molti la considerano la farina del futuro ed è davvero nutriente! Alla faccia degli scettici

Questa potrebbe essere la farina del futuro

Negli ultimi giorni sui social e in televisione, molti stanno discutendo sulla scelta dell’Unione Europea di autorizzare la commercializzazione della farina di grillo. Ma è davvero così brutta come idea? Scopriamolo insieme

L’Unione Europea, come ben sappiamo, ha recentemente dato il via libera alla vendita di prodotti che contengono farina di grillo (Acheta domesticus) e larve del verme della farina minore (Alphitobius diaperinus). Ciò ha scatenato il caos, soprattutto in Italia, dove la cultura per il buon cibo è molto sentita e dove è forte la paura di un’eventuale crisi del Made in Italy.
Tralasciando i falsi allarmi, i proclami politici e lo scetticismo generale, in questo articolo cercheremo di capire quali possano essere le conseguenze del consumo di tali prodotti e se esistono dei rischi per la salute.

La vera sfida è la sostenibilità

Innanzitutto, bisogna dire che i prodotti a base di insetti, appena autorizzati dall’UE, non sono di certo i primi! Infatti, già dal 2021, sono disponibili in commercio le larve gialle del Tenebrio molitor e la Locusta migratoria, entrambi vendute congelate, in polvere o essiccate.
La farina di grillo, che molti la considerano la farina del futuro, è quindi soltanto un altro prodotto, che va ad aggiungersi ad una lista che, molto probabilmente, diventerà nel tempo sempre più lunga. Questo perché sta crescendo molto l’esigenza di essere più sostenibili e di cercare altre fonti di nutrimento diverse da quelle attuali.

La farina di grillo fa male alla salute? Ecco cosa contiene

Uno dei dubbi più comuni riguardo agli alimenti a base di insetti e, in particolare, sulla farina di grillo, riguarda la loro sicurezza. Tuttavia, è chiaro che tutto il processo di produzione, controllato dall’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare), segue protocolli molto ferrei.
Infatti, la farina ricavata dai grilli segue le stesse procedure di produzione di altri alimenti e dal punto di vista sanitario è ineccepibile. L’unico potenziale problema potrebbe essere rappresentato dalla chitina, una proteina presente nel carapace dei grilli che potrebbe causare allergie in alcune persone.
Oltra ad essere sicura per la salute, sempre se prodotta e commercializzata correttamente, la farina di grillo è anche molto interessante sia dal punto di vista nutrizionale. Infatti, essa è molto ricca di proteine (circa il 65%) e contiene anche fibre, vitamina B12, calcio, sodio, ferro e fosforo.

Molti la considerano la farina del futuro e qualcuno sta già provando ad utilizzarla, nonostante i costi

L’unico vero problema, ad oggi, resta invece il costo. Infatti, rispetto alla farina normale, che costa intorno ai 1-2 € al kg, quella di grillo può costare fino a 70 € al kg. Tuttavia, non è detto che in futuro, il prezzo possa abbassarsi, soprattutto se ci sarà, da parte delle popolazioni, un’accelerazione dei consumi.
Qualcosa, comunque, si sta già muovendo in questo senso, anche in Italia. Infatti, è recente la notizia che un panettiere di Torino, Enrico Murdocco, abbia deciso di rendere disponibili prodotti da forno con la farina di grillo, già da marzo. Non sono mancate, come al solito, critiche e reazioni anche abbastanza veementi nei confronti del panettiere che, comunque, si è detto deciso a voler perseguire questa strada aggiungendo tra i suoi prodotti anche quelli a base di farina di grillo.

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