Insonnia nervosismo e aumento del grasso corporeo potrebbero segnalare la carenza di questo ormone che si riduce dopo i 45 anni

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Attorno ai 50 anni può succedere di percepire dei cambiamenti nel proprio corpo. Anche le abitudini potrebbero variare a causa di disturbi che alterano il sonno e la vita quotidiana.

Perdita della virilità, diminuzione della massa muscolare magra e perdita di capelli potrebbero essere alcuni dei campanelli d’allarme che inducono a rivolgersi al medico per accertamenti. 

Si potrebbe pensare alla carenza di un ormone steroideo, l’ormone maschile per eccellenza: il testosterone.

A partire dai 45 anni pare si stimi una diminuzione media del 1% annuo e ciò porterebbe alla comparsa dei primi sintomi alle soglie della mezza età.

Insonnia nervosismo e aumento del grasso corporeo potrebbero segnalare la carenza di questo ormone che si riduce dopo i 45 anni

Dopo i 19 anni il valore del testosterone dovrebbe aggirarsi nel range tra 240 e 950 di nanogrammi per decilitro. Tali valori devono essere sempre valutati dallo specialista che potrà considerare il risultato dell’analisi alla luce anche dell’anamnesi del paziente.

Dopo aver appurato l’eventuale carenza attraverso opportune analisi si dovrebbero individuare le cause e adottare alcuni accorgimenti che possano migliorare il proprio stato.

Le cause di una riduzione del testosterone possono essere svariate. Obesità, diabete, malattie renali, tumori e molte altre patologie potrebbero causare questa diminuzione. Ogni medico specialista  potrà indirizzare verso la giusta terapia per la risoluzione o la mitigazione del problema.

Tuttavia uno stile di vita sano può fare la sua parte integrando eventuali cure mediche laddove siano necessarie.

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Non bisogna lasciarsi andare alla depressione. Per tentare di far diminuire insonnia nervosismo e aumento del grasso si possono applicare regole di vita sana.

Se la diminuzione del testosterone dovesse essere determinata dall’invecchiamento sarebbe possibile intervenire attraverso comportamenti che mirino a riattivare il metabolismo. Anche l’alimentazione potrebbe dare una mano al riequilibrio ormonale.

Sembrerebbe ad esempio che il cortisolo impedisca la produzione di testosterone. Questo ormone viene prodotto in grande quantità quando il nostro organismo è sotto stress o infiammato. L’assunzione di omega 3 potrebbe ridurre l’infiammazione e la quantità di cortisolo, inibendo in misura minore la produzione di testosterone. Tra gli alimenti contenenti omega 3 ricordiamo il pesce azzurro, le noci e il salmone.

Il consumo degli alimenti contenenti carboidrati viene spesso ridotto perché considerati causa di sovrappeso. Tuttavia la loro assunzione aiuterebbe a ridurre il cortisolo che, come detto in precedenza, se fosse elevato potrebbe ridurre il testosterone. Gli scienziati dell’Università di Worcester nel Regno Unito avrebbero rilevato infatti ridotte quantità di testosterone nei soggetti con un’alimentazione iperproteica e povera in carboidrati. La conclusione di Whittaker e Harris sarebbe stata a sfavore delle diete ad alto contenuto proteico in quanto causerebbero forte diminuzione del testosterone totale a riposo.

Anche il consumo eccessivo di alcol contrasterebbe la produzione dell’ormone maschile. Dunque sarebbe bene limitarlo il più possibile e preferire bevande analcoliche magari a base di frutti antiossidanti.

Il nostro consiglio è quello di affidarsi alla diagnosi da parte di uno specialista. Inoltre l’adozione di comportamenti alimentari e stili di vita corretti potrebbe agevolare la produzione di questo ormone e migliorare il benessere quotidiano.

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