Ecco come riconoscere ed evitare le truffe online delle finte organizzazioni di beneficenza

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Le truffe online, così come quelle che avvengono offline, sono molto diffuse e pericolose. Cadere in una di queste trappole è più facile di quel che si creda. Basta abbassare un attimo la guardia e ci si ritrova a perdere i propri dati, i propri soldi ed il proprio tempo.

Esiste un tipo di truffa più meschina delle altre in cui molti cascano. Stiamo parlando delle finte raccolte fondi, che fanno leva sulle disgrazie delle persone per spillare loro i soldi. Quindi, ecco come riconoscere ed evitare le truffe online delle finte organizzazioni di beneficenza

Cosa si cela dietro le finte raccolte fondi

Sul web è pieno di truffatori che si spacciano per organizzatori di raccolte fondi. Questi utilizzano principalmente i social media, i messaggi WhatsApp e le e-mail per colpire più persone possibili.
Neanche a dirlo, queste pratiche si diffondono maggiormente durante i periodi di crisi. Infatti, sono aumentate notevolmente le persone, vittime di questi abusi, durante la pandemia da Covid 19.

Il modo di operare è molto semplice. Questi criminali informatici, organizzano raccolte fondi accompagnate da storie strappalacrime che tendono a suscitare empatia. Il loro intento è quello di far emozionare il lettore e di invitarlo a fare una donazione. Alcune organizzazioni utilizzano anche nomi simili ai veri enti di beneficenza per rendere tutto più credibile.

Come si può facilmente intuire, le giuste cause e la beneficenza non esistono. Una volta ricevuti i soldi, spariscono nei meandri del web, sicuri di non esser beccati dalla polizia postale.

Ecco come riconoscere ed evitare le truffe online delle finte organizzazioni di beneficenza

a) Evitare di rispondere ai messaggi, o e-mail inviate da organizzazioni sconosciute;

b) non aprire mai link contenuti nei post e nei messaggi di Instagram o Facebook, o su WhatsApp o nelle e-mail;

c) prima di fare una donazione, verificare sempre il nome dell’organizzazione ed eventuali responsabili;

d) non divulgare dati strettamente personali, come carta d’identità, tessera sanitaria, etc;

e) non inviare mai dati di accesso, password o gli estremi dei conti bancari.

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