Cos’è il vaiolo delle scimmie e quanto è pericoloso e quali sono i sintomi che dovrebbero farci preoccupare

vaiolo

Negli ultimi giorni siamo stati travolti da una notizia che ci riporta alla paura vissuta col Covid 19. Il primo caso italiano di vaiolo delle scimmie è stato confermato dall’Istituto Spallanzani di Roma il 19 maggio 2022. È stato necessario un test molecolare che accertasse il contagio del giovane sospettato, appena rientrato da un viaggio alle Isole Canarie.

Giunge la conferma di casi in Spagna, nel Regno Unito, in Svezia, Canada e USA. Nel frattempo in Italia siamo arrivati a 6 casi confermati e svariati casi sospetti. Le persone in isolamento presentano sintomi simili a quelli mostrati nel primo caso e attendono il risultato del prelievo di campione. Nessuno, tra sospettati e colpiti dalla malattia sono in condizioni di salute precarie.

Ma cos’è il vaiolo delle scimmie e quanto è pericoloso per l’uomo? Oltre a rispondere e a comprendere l’origine della malattia, vedremo quali sono le modalità di contagio. Inoltre, cercheremo di individuare quali sono i sintomi osservati nei casi confermati nel nostro Paese. Questo ci permetterà di capire se e quando è il caso di allarmarsi.

Cos’è il vaiolo delle scimmie e quanto è pericoloso e quali sono i sintomi che dovrebbero farci preoccupare

Il vaiolo delle scimmie è una malattia abbastanza rara. Dal primo caso registrato nel 1970, gli altri hanno avuto origine principalmente in Africa centrale o colpito persone che avevano viaggiato nel Paese. Negli ultimi anni, però, il monkeypox pare colpire un numero maggiore di persone. Ciò potrebbe derivare dal fatto che il vaccino del vaiolo umano, simile geneticamente, non è più somministrato.

La malattia è causata da un virus di cui le scimmie e altri piccoli roditori sono portatori. La somiglianza col virus del vaiolo umano fa sì che un animale infetto possa contagiare una persona. Ciò avviene attraverso il contatto con liquidi corporei (saliva) di animali infetti. Pare non ci siano casi di contagio tra due persone.

I casi attuali deriverebbero tutti dal ceppo africano del virus e i sintomi più frequenti sono febbre, brividi, cefalea, dolori muscolari, linfonodi gonfi e mal di schiena. Segue la comparsa di eruzioni cutanee sul viso e sul corpo sotto forma di macchie rosse. Nella fase successiva, le macchie si evolvono in pustole purulente che passano dopo alcuni giorni. Dagli ultimi rilevamenti, i sintomi scompaiono dopo 1 o 2 settimane. In ogni caso, alla comparsa dei sintomi è bene rivolgersi al proprio medico curante.

Il vaiolo delle scimmie pare essere letale dall’1 al 3,6% e solo in Paesi dove le cure mediche sono insufficienti così come la presenza di farmaci. Secondo gli epidemiologi questo ceppo potrebbe essere più contagioso di quelli osservati in passato. Ecco perché l’Italia si sta preparando con le dosi di vaccino anti-vaiolo.

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