Cosa sono i tamponi rapidi di terza generazione ad immunofluorescenza e perché sarebbero i più affidabili tra i test antigenici

tampone

Dopo l’entrata in vigore del Decreto Legge 30 dicembre anche un test antigenico negativo consente la cessazione della quarantena. Non solo ci fornisce il Green Pass base utile per chi deve mostrarlo a lavoro o per viaggiare. Sono in molti però a chiedersi tra i vari disponibili quale sia il più adatto e affidabile.

Oggi cercheremo di fare un po’ di chiarezza per chi si trova in isolamento o auto-sorveglianza. Soprattutto per chi non può pagare un tampone molecolare privato o si trova in regioni in cui l’Azienda Sanitaria Locale è intasata.

Cosa sono i tamponi rapidi di terza generazione ad immunofluorescenza e perché sarebbero i più affidabili tra i test antigenici

In molti credono che il Covid sia finito, invece questi dati stanno destando forte preoccupazione. Ormai dopo due anni abbiamo sentito parlare innumerevoli volte dei sistemi per diagnosticare il Covid. Sappiamo che esistono test diagnostici che analizzano campioni nasali, orofaringei o nasofaringei.

Tra tutti i tamponi molecolari sono considerati gold standard perché in grado di rilevare anche cariche virali più basse. La metodica utilizzata è la real-time RT-PCR che rileva la presenza del genoma e richiedono tempi più lunghi di analisi.

Poi abbiamo i test antigenici cosiddetti rapidi che danno risultati in minor tempo e si possono effettuare anche in farmacia. Questo tipo di tamponi va a rilevare la presenza di antigeni che si trovano sulla superficie del virus. Ma non rilevando il genoma sono soggetti a falsi risultati e non rilevano cariche virali basse.

Prima, seconda e terza generazione

I primi test sviluppati sono a immunocromatografia in cui l’operatore interpreta il risultato basandosi sulla comparsa delle lineette. Sono test rapidi semplici da fare ma soggetti ad errore umano oltre che a falsi positivi.

Quelli di seconda generazione e terza sono a immunofluorescenza. Nello specifico quelli di terza generazione sono a immunofluorescenza con lettura microfluidica.

Ma cosa significa in parole povere?

Il campione viene prelevato come gli altri test antigenici o tampone molecolare, quindi naso o orofaringeo. Viene poi analizzato da un dispositivo diagnostico che riporta un valore numerico. Quindi questo garantirebbe un’analisi più accurata della presenza della proteina nucleocapside del virus SARS-CoV-2. Tanto che questo test sembra mostrare risultati sovrapponibili a quelli del tampone molecolare, come riportato dalla Fondazione Veronesi.

E i tamponi salivari?

Sono i meno invasivi ma il metodo di raccolta del campione è fondamentale per un risultato attendibile. Non tutti i campioni potrebbero avere il numero di cellule necessarie da analizzare. Altri fattori potrebbero influenzare il risultato del test e invalidarlo completamente.

Quindi, ecco cosa sono i tamponi rapidi di terza generazione ad immunofluorescenza e perché sarebbero i più affidabili tra i test antigenici. È possibile effettuare questo test nei laboratori di analisi o nelle strutture sanitarie che hanno la strumentazione necessaria. Il costo non è calmierato come quello del test rapido ma si aggira intorno ai 30 o 40 euro.

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