Come si utilizza in cucina lo spargifiamma per avere sughi e piatti perfetti

spargifiamma

In cucina si utilizzano diversi utensili che ci aiutano in tante piccole operazioni nella preparazione dei pasti. Senza di loro, probabilmente alcune ricette dovremmo accantonarle. La tecnica ha sempre aiutato l’uomo e questo anche nel campo culinario. Tuttavia pochi conoscono tutti gli strumenti che si hanno a disposizione per cuocere bene i nostri cibi. Tra questi sicuramente vi è lo spargifiamma, molto utile per ottenere sughi e piatti perfetti.

Tra gli utensili che noi adoperiamo in cucina, certamente tra i più antichi ci sono i coltelli. Ve ne sono di varie dimensioni e forme, e ad ognuno di questi è affidato un compito preciso. Anche le pentole ci aiutano a cuocere bene i nostri alimenti. Ve ne sono di forme diverse e anche di materiali diversi. Ognuna è più adatta per un certo tipo di preparazione, come ad esempio quella in ghisa ideale per lo spezzatino e gli stufati in genere.

Che cosa è lo spargifiamma e come funziona

Accanto agli utensili noti, ve ne sono altri poco conosciuti. Uno di questi è proprio lo spargifiamma. Si tratta di un anello in acciaio, che può essere di varie dimensioni. Questo contiene una trama fitta di fili d’acciaio incrociati. È un utensile molto leggero e che ha un piccolo anello ai bordi, che serve da presa.

Si capisce subito che è un utensile che non costa molto. In genere si compra intorno ai 2 o 3 euro, e dipende anche dalle dimensioni e dalla qualità costruttiva. Questo strumento si trova anche in ghisa, ma il costo lievita sensibilmente.

Come si utilizza in cucina lo spargifiamma e a cosa è utile

Lo spargifiamma è uno strumento molto utile in cucina, soprattutto per cucinare i piatti della tradizione. In effetti, come dice lo stesso nome, questo utensile permette di rompere la fiamma e di diffonderla in un certo senso sulla sua superficie.

Per capire la sua utilità, bisogna fare alcune considerazioni. Quando si mette una pentola sul fuoco, si osserva che le lingue della fiamma lambiscono il fondo della pentola. La parte alta della fiamma è quella dove si raggiunge la temperatura più alta. Se per cucinare si utilizzano le bombole di GPL o il metano di città, la fiamma sarebbe intorno ad una temperatura di 1.970 gradi centigradi.

Quando questa temperatura tocca la pentola, allora passa più o meno rapidamente, a seconda del materiale di cui è fatta. Se si trattasse di pentole in acciaio, passerebbe abbastanza velocemente all’interno, ma in modo disomogeneo. Con la pentola in ghisa, il calore si diffonderebbe uniformemente su tutti i lati e anche più lentamente. Anche con le vecchie pentole e casseruole in coccio, il calore si diffonde in modo uniforme.

Con quali pentole è necessario

Tuttavia la fiamma, a causa dell’alta temperatura, potrebbe lesionare le pentole in terracotta. Per vedere come si utilizza in cucina lo spargifiamma, vediamo come può venire in nostro aiuto. Diffondendo la fiamma e il calore sulla sua superficie, impedisce alla pentola in terracotta di spaccarsi. Su quelle in acciaio, invece, aiuta a distribuire meglio il calore. In questo modo i cibi non si incollano al fondo e non bruciano.

Per quali cibi è più indicato

Ciò è molto importante per i piatti che richiedono cotture lunghe, come i ragù, gli stufati, gli spezzatini, i brasati, i legumi e altri. Anche per cuocere le castagne sul fuoco con la padella bucherellata detta ristirala, è di aiuto lo spargifiamma. Infatti la fiamma che passa attraverso i buchi, spesso brucia la castagna. Con il nostro strumento, la fiamma si spezza e il calore si trasmette e si diffonde meglio.

Tenere i cibi al caldo

Un altro vantaggio dello spargifiamma è quello di aiutare a conservare i cibi a caldo. Infatti una volta che si è utilizzato, in genere passano circa 30 minuti prima che si raffreddi. Se non si ha fretta di servire subito il cibo appena cotto, lo spargifiamma può ben mantenerlo per alcuni minuti al caldo.

Attenzione ad alcune precauzioni d’uso

Proprio per questa caratteristica, prima di riporlo bisogna attendere che si raffreddi. È meglio evitare di prendere lo spargifiamma e di metterlo sotto il getto dell’acqua fredda. Le due temperature in contrasto potrebbero rovinarlo. Invece lo si può lasciare direttamente sul fornello per circa mezz’ora, così che si raffreddi gradualmente.

Abbiamo visto come si utilizza lo spargifiamma, un piccolo utensile da cucina, anche molto economico, ma di una grande utilità.

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