Come pulire il cashmere per mantenerlo morbido e setoso evitando la creazione dei pallini

cashmere

Il freddo è oramai arrivato ed è stato ufficialmente sancito dall’accensione dei termosifoni, almeno nel Nord Italia. Chi è particolarmente freddoloso però starà già probabilmente munendosi di canottiere e altri materiali pesanti. Però i più modaioli desiderano trovare un compromesso per assecondare questa necessità senza però sembrare un fagotto vivente.

Per questo ci può venire in aiuto un materiale estremamente prezioso e purtroppo costoso, il cashmere. Infatti oltre a donare una meravigliosa sensazione sulla pelle risulta molto leggero e riesce a mantenere il corpo al caldo. Se dobbiamo acquistarlo, ecco spiegato come riconoscere il vero cashmere ed evitare fregature secondo gli esperti del settore. Se invece abbiamo già la fortuna di possedere un capo fatto di questo tessuto oggi diamo un consiglio di manutenzione. Ecco infatti come pulire il cashmere per mantenerlo morbido e setoso evitando la creazione dei pallini. Vediamo insieme quali strategie dobbiamo mettere in atto per preservare al meglio i nostri maglioncini.

Come pulire il cashmere per mantenerlo morbido e setoso evitando la creazione dei pallini

Prima di tutto sconsigliamo di mettere un indumento del genere in lavatrice per varie ragioni. Prima di tutto il materiale delicato verrebbe totalmente rovinato dai dentini dell’elettrodomestico. Anche mettendo però le adeguate protezioni, come ad esempio una federa, lo sbalzo termico dell’acqua finirebbe per rovinarlo. Per questo è meglio optare per la lavanderia, o se si preferisce fare da soli, un lavaggio a mano all’interno di una bacinella. La temperatura ideale oscilla attorno ai 36 gradi. È necessario poi usare dei prodotti specifici, come ad esempio il detersivo per cashmere preferibilmente neutro.

Occhio però alle quantità: per fare un buon lavoro è necessario impiegarne davvero poco. A questo punto immergere bene il capo girato al contrario. Far assorbire alle fibre l’acqua, facendo però attenzione a non stritolarlo. I movimenti devono essere delicati e misurati e la manipolazione molto lenta. Lasciare poi in ammollo per un tempo massimo di 20 minuti. Risciacquare poi svuotando il contenitore e riempiendolo di acqua pulita. Strizzare delicatamente per rimuovere l’eccesso di quest’ultima. Infine stenderlo sopra ad un panno, sfruttando una superficie piana ed orizzontale non esposta al sole o alle fonti di calore. In questo modo preveniamo in parte il pilling, ovvero la creazione di pallini. Questa però non è del tutto evitabile. Quindi quando il maglione sarà asciutto consigliamo di rimuoverli solo con delle spazzole specifiche consigliate dagli esperti.

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