Come il cane e il gatto anche questi animali sono fidi compagni dell’uomo, campioni nella corsa e nel capirci

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Nel corso dei secoli l’uomo si è sempre circondato di alcuni fidi animali. Il cane e il gatto ne sono un esempio evidente. Ancora oggi ci fanno compagnia in casa e ci rendono la vita più occupata, ma anche più completa. In passato questo rapporto di mutuo servizio conveniva ad ambedue. Il cane non doveva più andare in cerca di cibo e l’uomo lo addestrava nei compiti di caccia e di guardia. Poi la cura delle pecore e delle mandrie ha dato vita ai cani pastore. Alcune razze di cane sono antichissime. Per l’uomo era importante avere un aiuto, come il cane e il gatto.

Tuttavia, l’uomo ha trovato un valido sostegno per il lavoro anche nell’asino e nel cavallo. Soprattutto quest’ultimo, per secoli, è stato un aiuto insostituibile durante i viaggi. Nonché ossatura della più temibile arma antica di guerra, la cavalleria. Oggi il cavallo ha fortunatamente perso questo ruolo di aiuto nelle battaglie. Ma la voglia di correre libero nelle praterie vive nel suo istinto. Come nello sport per l’uomo, esistono dei vari campioni anche tra i cavalli. Le corse dei cavalli hanno sempre attirato molti appassionati, al pari di quelle della bicicletta. Una caratteristica propria dei cavalli, in queste circostanze, è l’utilizzo dei paraocchi durante le gare.

Due film fantastici da non perdere

Il film recente, “Un anno da ricordare”, racconta la storia del grande campione americano Secretariat. Uno dei pochissimi nella storia delle corse che riuscì a vincere il prestigioso trofeo Triple Crown. Si aggiudicò consecutivamente le tre distanze classiche: quella di velocità, quella di mezzo fondo e quella di fondo. È come se il campione di corsa dei 100 metri vincesse anche sui 5.000 e 10.000 metri. Un cavallo, si diceva, che aveva una sensibilità particolare. Come se sapesse già in anticipo cosa ci si aspettasse da lui.

Un film ormai divenuto un classico è “L’uomo che sussurrava ai cavalli”, con il celebre attore Robert Redford. Un abile addestratore di cavalli sa instaurare un rapporto profondo con questi, sussurrando al loro orecchio. In questo modo riusciva a recuperare quegli animali che avevano subito degli incidenti. Il cavallo è capace di entrare in rapporto con l’uomo in modo quasi istantaneo, essendo un animale che vive nel presente. Ha la capacità di percepire l’animo altrui.

Come il cane e il gatto anche questi animali sono fidi compagni dell’uomo, campioni nella corsa e nel capirci

È proprio questa sua sensibilità di percepire gli umori e gli animi che lo fa diventare un aiuto prezioso per le persone che soffrono. I cavalli avvertono immediatamente la difficoltà che vive in quell’essere umano e sanno rapportarsi a lui. Mentre l’uomo ha necessità di pensare, di far rientrare il comportamento degli altri in alcune categorie, il cavallo no. Non giudica se l’essere umano sia bello o brutto, se sia capace o incapace. Piuttosto percepisce le sensazioni con molta immediatezza, perché vive nel presente. Una sensibilità che fa tanto bene anche alla nostra vita frenetica e a volte nevrotica.

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