Come gestire 25.000 euro di risparmi sul conto corrente a lungo termine senza rimetterci soldi di tasca propria?

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In un precedente articolo avevamo introdotto il discorso su quanto possano rendere 25mila sul breve periodo. Restiamo sempre in tema, ma cambiamo orizzonte temporale.

Ci chiediamo quindi come gestire 25.000 euro di risparmi sul conto corrente a lungo termine senza rimetterci soldi di tasca propria.

Una premessa che vale molto di più della conclusione

Facciamo una premessa: il lungo periodo è il timing giusto per portare a casa o i peggiori disastri o le migliori performance.

Per l’insuccesso basta fare quello che fa la gran parte dei correntisti, ossia lasciare fermi i soldi sul c/c. Tra inflazione, tasse e commissioni è infatti sicura una perdita annua tra lo 0,6-0,7% tra uscite in denaro e perdita di potere d’acquisto.

Viceversa, per chi crede che nessuna crisi potrà mai fermare il Creato, il lungo periodo è il tempo perfetto per massimizzare i risultati. Il riferimento è a chi crede nella potenza dei mercati finanziari e intende sfruttare uno strumento come il PAC.

Vediamo allora come gestire 25.000 euro di risparmi sul conto corrente  a lungo termine senza rimetterci soldi di tasca propria

Per chi cerca la garanzia integrale del capitale a scadenza, il rimando può essere fatto a tre strumenti su tutti.

Il primo è ai Buoni fruttiferi: nell’articolo di cui qui il link illustriamo quanto rendono 10mila euro a lungo termine investiti in questi strumenti. Hanno il grande pregio di restituire in qualsiasi momento il 100% del capitale, ma difettano di bassi rendimenti specie se rapportati al tempo.

Poi abbiamo i BTP che sicuramente rendono di più sulle stesse scadenze dei Buoni. Tuttavia, essi non danno la certezza del 100% del capitale inizialmente sottoscritto se venduti prima della loro naturale scadenza.

Infine abbiamo i CD, garantiti fino a 100mila euro di depositi. Malgrado alcuni CD arrivino a coprire anche il lungo termine dobbiamo dire che essi danno il meglio di sé nel breve-medio periodo (cioè 1-3 anni in media).

La strada perfetta per chi crede nella potenza dei mercati

Per chi invece ha una discreta propensione al rischio e punta sulla crescita di lungo periodo, le strade del successo rimandano sicuramente ad altro. Ma come gestire 25.000 euro di risparmi sul conto corrente a lungo termine senza rimetterci soldi di tasca propria?

Un primo sentiero percorribile è il risparmio gestito, tipo i fondi comuni d’investimento. Al riguardo c’è l’imbarazzo della scelta tra i tipi di fondi esistenti (bilanciati, azionari, a tema, etc) e proposti dai gestori. In tutti questi casi si è fortunati in quanto si è seguiti da professionisti esperti. Il problema è che spesso questo servizio costa molto, andando ad erodere buona parte dei guadagni maturati.

Per chi ama il fai da te, invece, i naturali sostituti dei fondi sono gli ETF. Anch’essi vanno scelti in base alla propria propensione al rischio, al timing dell’investimento e agli obiettivi che ci si propone. Chiedono una certa conoscenza della materia finanziaria ma in compenso sono assai economici.

Infine poi c’è il PAC, il Piano di Accumulo del Capitale, che abbiamo già illustrato in questo precedente articolo.

Questo strumento ha dalla sua due punti di forza. Il primo, ottimizza il punto d’ingresso sui mercati in quanto spalma nel tempo gli acquisti. Il secondo è quello di sfruttare appieno la forza e la crescita dei mercati nel lungo periodo. Scegliendo infatti prodotti ad accumulazione si sfruttano i vantaggi dell’interesse composto. Quindi ci si garantisce in assoluto la migliore crescita del capitale nel lungo periodo.

Ricapitolando, ecco come gestire 25.000 euro di risparmi sul conto corrente a lungo termine senza rimetterci soldi di tasca propria.

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