Vaccino Covid, ecco cosa potrebbe capitarci dopo l’iniezione

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La Cina ha già riaperto le discoteche, in Russia i cittadini sono in fila per farsi inoculare il vaccino Sputnik V. Nel Regno Unito sono state avviate le iniezioni di massa. Invece l’Europa è indietro e l’Italia è indietrissimo. Il governo Conte, spiazzato dalla positività del Ministro Lamorgese e dall’isolamento forzato dei ministri Di Maio e Bonafede, non ha ancora definito tempi e i modi.

Non abbiamo ancora capito se a fine gennaio inizieranno iniettando a medici e anziani a rischio quello distribuito da Pfizer, che richiede stoccaggio e movimentazione a temperature difficili. Condizioni che solo alcuni ospedali potranno garantire. O quello prodotto da Moderna, che si potrà conservare in un frigorifero qualsiasi.

L’Agenzia Europea per i Medicinali e l’Agenzia Italiana del Farmaco ci hanno fatto sapere soltanto che il vaccino non sarà obbligatorio. E che non dovranno farlo coloro che sono stati contagiati dal virus. Ma non è chiaro ancora se dovremo recarci in ospedale o in punti di vaccinazione creati dall’Esercito.

In ogni caso saranno coinvolte anche le ASL per sollecitare a tutti il secondo richiamo. Ma cosa succederà al nostro corpo quando lo riceveremo? Ecco le prime notizie sui possibili effetti collaterali dell’uno e dell’altro vaccino, rilanciate a livello globale in questi giorni. E raccolte dagli Esperti di Salute di ProiezionidiBorsa.

Non saremo immuni subito, ma dopo 28 giorni

Vaccino Covid, ecco cosa potrebbe capitarci dopo l’iniezione. Le modalità di somministrazione saranno piuttosto complesse. Dopo la prima iniezione non saremo immuni

È necessario attendere dodici giorni per sviluppare una parziale immunità al coronavirus. Dopo altri ventuno giorni dovremo sottoporci a una seconda iniezione. Secondo i test clinici, la protezione completa sarà effettiva dal 28º giorno. Dunque, fino a quel momento, bisognerà continuare ad osservare le stesse precauzioni che utilizziamo oggi: mascherina, distanziamento e igiene molto accurata.

Gli effetti collaterali dopo la prima e la seconda dose

Alla prima iniezione, circa il 10-15% delle persone vaccinate potrebbe sviluppare effetti collaterali. Che si manifesteranno entro i primi due mesi.

Gli effetti collaterali del vaccino Pfizer potrebbero essere molto vari: un giovane inglese di 24 anni, che ha fatto parte di un campione di volontari, ha accusato un leggero pizzicore dopo la prima iniezione. Poi ha provato un indolenzimento più forte, da non poter alzare il braccio sopra la spalla. La seconda dose ha portato debolezza, brividi, qualche linea di febbre per una sera.

Per quanto riguarda il vaccino Moderna, i volontari che lo hanno testato hanno provato mal di stomaco e mal di testa, dolori muscolari diffusi, alcune giunture ossee doloranti. Ma solo per 24-48 ore. Gli effetti collaterali, se ci fossero, avranno durata breve.

Vaccino Covid, ecco cosa potrebbe capitarci dopo l’iniezione

I medici che hanno seguito le sperimentazioni sottolineano che la risposta dell’organismo può essere molto varia: qualcuno non sente nulla, qualcuno accusa dolori o sintomi simili a quelli dell’influenza. Una minoranza di persone risponde al vaccino sviluppando la febbre: significa che il sistema immunitario sta funzionando. Quello che bisogna fare è non preoccuparsi, perché i malesseri passano nel giro di qualche giorno.

Quel che non bisogna fare è andare in giro spavaldamente tra la prima e la seconda iniezione. In quel momento non si è ancora diventati immuni, bisogna aspettare il 28° giorno.

È invece molto grave non presentarsi al secondo richiamo. Per disillusione o perché ci si spaventa di fronte ai malesseri della prima iniezione. È sconsigliato fermarsi: se si salta il secondo richiamo, si perde totalmente ogni protezione ed è come non aver fatto niente.

 

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