Tutti lo sottovalutano, ma la scienza ci dice che questo particolare alimento può aiutarci a prevenire una grave malattia neurodegenerativa

cervello

Ogni giorno vediamo con i nostri occhi gli incredibili e innumerevoli progressi della scienza, fondamentali per la nostra salute. Le nuove scoperte di medici, scienziati e ricercatori sono essenziali per garantire a ciascuno di noi una migliore qualità della vita sino all’età più avanzata.

Purtroppo, ancora ad oggi esistono malattie che non hanno una cura specifica ed è proprio su queste che gli studiosi rivolgono la loro attenzione. La parte del nostro corpo che mette più a dura prova gli esperti è probabilmente il cervello. Ancora in parte sconosciuto ed estremamente complesso, ciò che più desta preoccupazione riguarda le malattie neurodegenerative. Tra queste, oggi parliamo dell’Alzheimer, una forma di demenza che nella sua fase più acuta rende la persona incapace di provvedere autonomamente a se stessa.

Capiamone di più.

Una malattia invisibile

Quando parliamo di “morbo”, “malattia” o “disturbo” siamo soliti immaginare qualcosa di percettibile alla vista. In poche parole, immaginiamo qualcosa che è possibile vedere con i nostri occhi. In realtà, esistono numerosi problemi che non è possibile toccare con mano ma che sono appunto invisibili e per questo più difficili da diagnosticare.

È proprio questo il caso dell’Alzheimer che causa una progressiva perdita delle funzioni cognitive e primarie del paziente.

La ricerca però sembra andare verso una nuova scoperta, per molti probabilmente incredibile. Difatti, uno studio dell’ospedale Fatebenefratelli di Brescia sta valutando l’effetto della buccia del limone sulla prevenzione dei danni causati dalla malattia.

Tutti lo sottovalutano, ma la scienza dice che questo particolare alimento può aiutarci a prevenire una grave malattia neurodegenerativa

Secondo gli scienziati, la buccia del limone contiene due particolari fitochimici, l’auraptene e la naringenina che sono neuroprotettivi e migliorano sia l’apprendimento che la memoria.

Il loro utilizzo in campo farmacologico potrebbe essere utile per contrastare l’insorgere della malattia, ma anche per evitarne l’aggravamento su chi ne è affetto. Ecco gli effetti di un agrume: tutti lo sottovalutano, ma la scienza dice che questo particolare alimento può aiutarci a prevenire una grave malattia. Speriamo di avere a breve ulteriori riscontri concreti e ricchi di speranza per i malati e le loro famiglie.

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