Strage in Texas, «per il possesso di armi si facciano test psico attitudinali» l’analisi della Criminologa Cunzio

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Il Mondo intero è attonito per la sparatoria di qualche giorno ai danni di una classe di bambini ella Robb Elementary School di Uvalde. 21 vittime di cui 19 alunni e due docenti. Tutti vittime dell’impazzata del giovane Salvador Ramos, diciottenne. Dell’adolescente si dice fosse piuttosto solitario e bullizzato, appassionato di armi che lui stesso postava sui social.

Lo sdegno

La popstar Madonna sta divulgando un video in lacrime. Così rende pubblico il suo sdegno per quanto accaduto e anche per come la legge federale permette situazioni analoghe. La strage in Texas per il possesso di armi, fa riflettere. E il riferimento è alla detenzione di armi da fuoco. Non a caso, si dice che negli States sia più facile acquistare un’arma che non un litro di latte. Ci confrontiamo, in merito con Marialaura Cunzio, professoressa aggregata di Criminologia presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Strage in Texas, «per il possesso di armi si facciano test psico attitudinali» l’analisi della Criminologa Cunzio

Ci dice la docente: «non è un fatto nuovo per gli Stati Uniti. Certamente, non per questo poco agghiacciante. Il punto è che per entrare in possesso di un’arma bisognerebbe avere una serie di requisiti e superare una serie di prove psico attitudinali». E questo non accade in America dove il diritto all’autodifesa è così forte da consentire il possesso di armi da fuoco con la stessa semplicità con cui si va al supermercato a comprare generi alimentari. «Addirittura – prosegue Cunzio – si suggeriva di armare gli insegnanti, quindi avremmo una situazione da vero Far West».

I disagi psichici sottovalutati

Altro fattore di rilievo per la docente di Criminologia è la sottovalutazione di disagi psichici. «Il problema riguarda tutto il Mondo e l’Occidente in particolare. Non c’è una reale presa in carico dei disagi psichici – ci dice Cunzio – la psiche è parte del nostro organismo e se manifesta sintomi di disagio va curata altrimenti genera problemi drammatici».

A questo si unisce il fatto che spesso nella cultura americana la famiglia è un’istituzione in cui i legami vengono vissuti con superficialità e faciloneria. «C’è maggiore distanza, anche fisica, tra i componenti familiari». Spesso manca l’ascolto, l’attenzione. Altre volte si intuiscono dei disagi ma non c’è la volontà di affrontarli. Fino a quando non si giunge di fronte ad atti estremi. E magari è troppo tardi. Perché nella sparatoria, ha perso la vita lo stesso attentatore, colpito dalla Polizia.

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