Se la storia è finita ma il convivente non vuole andarsene da casa

separazione tra conviventi

Se finisce un matrimonio sappiamo cosa fare. Esiste il procedimento di separazione e già alla prima udienza il giudice stabilisce l’obbligo per uno dei due di lasciare la casa coniugale. Ma la convivenza è una situazione meno disciplinata dall’ordinamento, tanto che l’unico procedimento previsto è quello per stabilire le condizioni di affidamento dei figli.

Nessun procedimento, invece, per disciplinare la situazione che si crea tra due ex conviventi. Cosa fare se la storia è finita ma il convivente non vuole andarsene da casa? Chi potrà convincere o costringere uno dei due a lasciare la casa dove vivevano insieme?

È facile supporre che ci sia una disciplina anche per l’allontanamento del convivente. Dato che il matrimonio e la convivenza hanno alcuni aspetti comuni.

Per esempio, se registrano la loro unione presso l’Ufficio Anagrafe del Comune, i conviventi possono godere dei seguenti diritti, come le coppie sposate. Possono subentrare l’uno all’altro nel contratto di locazione se l’altro muore. Possono fare richiesta di una casa popolare. O anche ottenere un risarcimento in caso di morte del partner in un sinistro stradale.

Se la storia è finita ma il convivente non vuole andarsene da casa

Finché il rapporto sentimentale è in essere il convivente può vivere nella casa di proprietà del compagno come “detentore qualificato”. Se la storia finisce il convivente proprietario ha diritto di riappropriarsi interamente della casa. E l’altro deve allontanarsi. Però il fatto di essere stato detentore qualificato fa sì che debba essergli riconosciuto un congruo arco di tempo per trovare un’altra sistemazione.

Se poi il convivente non proprietario non vuole lasciare l’abitazione spontaneamente l’altro dovrà promuovere un’azione per il rilascio dell’immobile. È un’azione di carattere generale che può essere utilizzata ogni volta che un nostro immobile è occupato senza titolo da qualcuno che non ne ha diritto.

La si può utilizzare, quindi, anche quando finisce una convivenza per sentir pronunciare dal giudice il diritto di riavere il proprio immobile libero.

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