Pochi lo comprano ma questo è l’olio consigliato per friggere secondo la scienza

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Un vecchio adagio popolare del tutto condivisibile afferma che fritta è buona anche una ciabatta. Infatti, questo genere di preparazione riesce ad esaltare tutti i cibi e a renderli subito più appetibili. Essendo poi un procedimento versatile e semplice da seguire è diventato uno dei più popolari presenti all’interno della cucina italiana. Purtroppo, però, oltre ad essere un metodo di cottura particolarmente grasso, si è rivelato anche non particolarmente salutare. È infatti impiegato l’olio, uno degli alimenti più calorici in assoluto. Questo però nel momento in cui viene portato ad alte temperature rilascia delle sostanze nocive. Per questo è meglio evitare di consumare questo genere di preparazioni o di consumarle in piccole quantità. Vediamo però insieme come limitare i danni: infatti in pochi lo comprano ma questo è l’olio consigliato per friggere secondo la scienza.

Pochi lo comprano ma questo è l’olio consigliato per friggere secondo la scienza

Secondo la Fondazione Veronesi uno dei migliori prodotti per friggere, soprattutto i dolci, è l’olio di arachidi. Questo, infatti, presenta una resistenza particolarmente alta all’innalzamento di temperatura. Bisogna però tenere presente che i due valori massimi entro cui rimanere sono 150 e 180 gradi. Per misurarli è necessario tenere con sé un termometro da cucina. Anche l’olio extravergine di oliva, essendo ricco di grassi monoinsaturi, può rivelarsi adatto a questo scopo. Però le sostanze che lo rendono particolarmente pregiato sono apprezzabili al loro meglio solamente quando viene impiegato a crudo. Sarebbe quindi un peccato utilizzarlo per questo genere di pratiche culinarie. Al massimo si può prediligere un olio sempre di oliva ma senza la denominazione “extravergine”.

I problemi degli altri tipi di olio

Gli altri tipi di condimenti come, ad esempio, l’olio di mais e quello di girasole non si rivelano allo stesso modo la scelta migliore. Infatti, tendono a deperire quando sono surriscaldati e a contatto con l’aria. Quello di soia poi, similmente ai due appena citati, sprigiona molte sostanze tossiche durante il processo di frittura. Sono sconsigliate poi le sostanze ricche di grassi saturi. Al bando quindi l’olio di palma che ne contiene ben un 49%, il burro che ne ha addirittura la metà, il 51%. Da evitare sono anche lo strutto e il lardo che ne presentano rispettivamente ben 32% e 31%.

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