Più di carne rossa e latticini è questo l’alimento killer che scatena il cancro al colon

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Le scelte compiute quotidianamente sulla dieta alimentare, non è una novità, incidono in modo determinante sulla nostra salute. Non è un caso che la patologia oncologica più diffusa in Italia, subito dopo il carcinoma alla mammella, sia il tumore al colon-retto. Le stime riportano, nel 2020, 43.702 nuove diagnosi legate ad uno stile di vita malsano, privo di movimento ed alimentazione errata. Ed è proprio su questa che vorremmo porre l’attenzione, invitando ad un consumo più responsabile e consapevole di quello che mangiamo ogni giorno. Quelli che evidenzieremo, sono prodotti qualificati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come sicuramente cancerogeni.

La lista degli agenti cancerogeni dell’OMS

Già dal 2015 la lista dei prodotti certificati dall’OMS come cancerogeni si è allargata, inserendo tra quelli più incidenti per il colon-retto la carne processata. Infatti, parrebbe che più di carne rossa e latticini è questo l’alimento killer che scatena il cancro al colon secondo gli studi. Gli esperti consigliano di ridurre l’assunzione di insaccati e carni lavorate come salame, wurstel e salsicce.

Lo stesso discorso andrebbe fatto più in generale per le carni stagionate con fumo o sale come il prosciutto, pancetta e guanciale.

Insieme a questi, tra gli agenti più letali per il colon sono presenti anche il noto fumo di sigaretta, alcol, raggi-x, e raggi-gamma.

Più di carne rossa e latticini è questo l’alimento killer che scatena il cancro al colon

Ad ulteriore conferma, il Progetto EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition) afferma che il rischio di morte per cancro è direttamente proporzionale al consumo di carne lavorata.

Questo naturalmente non deve far abbassare la guardia nei confronti delle carni rosse, specie se cotte alla brace, e formaggi.  Un consumo eccessivo aumenterebbe comunque il colesterolo e pericolose riserve di grasso che apporterebbero lesioni all’apparato digerente ed al sistema cardiovascolare.

Quali sono i giusti consumi?

Naturalmente per temi così delicati non possiamo fare scelte approssimative, ed è pertanto indispensabile consultare un medico nutrizionista in merito alle mosse migliori. Tuttavia, gli esperti del Progetto EPIC indicano che limitando i consumi a 20g di carni processate al giorno, potremmo ridurre del 3% ogni anno le morti premature.

Dunque, è consentito il consumo moderato di insaccati, così come di formaggi e carni rosse. Queste tuttavia dovrebbero essere cotte in modo non violento, preferendo cotture a vapore o al forno.

Infine è sempre raccomandabile un buon apporto di fibre e proteine, possibilmente di origine vegetale.

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