Per combattere il declino cognitivo, le malattie del cuore e i problemi alla tiroide potrebbe essere utile anche questo nutriente che vale oro 

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Già molte volte abbiamo spiegato l’importanza di conoscere ciò che mettiamo nel piatto. Il cibo infatti è uno dei migliori modi per assumere le vitamine e i sali minerali che mantengono alto il benessere del nostro corpo. Per questo oggi vogliamo fare un esempio in merito. Infatti, per combattere il declino cognitivo, le malattie del cuore e i problemi alla tiroide potrebbe essere utile anche questo nutriente che vale oro. Vediamo insieme di che cosa si tratta e in quali alimenti lo possiamo trovare.

Stiamo parlando del selenio, un elemento molto importante per la salute del nostro corpo e che per questo deve essere tenuto sotto controllo.

Per combattere il declino cognitivo, le malattie del cuore e i problemi alla tiroide potrebbe essere utile anche questo nutriente che vale oro

Secondo gli esperti di Humanitas questo risulta ottimo per la regolazione delle ghiandole tiroidee e per il funzionamento corretto degli antiossidanti cellulari. Assumerlo potrebbe proteggere anche dalle infezioni di tipo virale.

Molti consigliano di integrarlo perché apporterebbe dei benefici anche per contrastare i problemi al sistema cardiovascolare. Oltre al selenio però è importante ricordarsi del potassio per il buon funzionamento del cuore. Infatti, battito cardiaco irregolare, debolezza muscolare e cambiamenti nell’umore potrebbero essere dovuti alla carenza di questo prezioso sale minerale. Però, prima di buttarsi su delle soluzioni fai da te, che comprende anche l’assunzione esagerata di certe tipologie di cibo, suggeriamo di consultare il proprio medico di base.

Dove trovarlo e quali sono i possibili effetti collaterali

Infatti, un eccesso o una penuria di selenio possono portare a delle spiacevoli conseguenze. L’abbiamo già specificato nel caso della B6: infatti stanchezza, ritenzione idrica, insonnia e spasmi muscolari potrebbero indicare la carenza di una preziosa vitamina.

Nel primo caso può provocare un’intossicazione che può manifestarsi nell’indebolimento delle unghie e dei capelli, nausea e diarrea. Nel secondo, invece, potrebbe portare a problemi ai muscoli scheletrici e alla produzione dei globuli rossi.

La dose ideale per un adulto si aggira attorno ai 55 microgrammi giornalieri. Questo aumenta nelle donne in stato di gravidanza e diminuisce nei bambini e in generale in chi ha meno di 14 anni. Il selenio infine è presente per la maggior parte all’interno delle proteine animali, specialmente nel pesce e nelle frattaglie degli animali.

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