Molti si chiedono come conservare i vantaggi del Superbonus 110 se il proprietario ha redditi troppo bassi

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Come ampiamente illustrato dalla nascita di questa opportunità, i costi per i lavori di ristrutturazione possono essere portati in detrazione dalle tasse del padrone di casa. Molti, però, si chiedono come conservare i vantaggi del Superbonus 110 se il proprietario ha redditi troppo bassi

Oggigiorno capita spesso che il padrone di casa abbia uno stipendio ridotto o che per un periodo sia rimasto disoccupato o in cassa integrazione. In questo caso pagherà pochissime tasse e non potrà da quella somma detrarre assolutamente i vantaggi fiscali che andranno persi.

Un esempio numerico

Se un contribuente paga di Irpef in un anno euro 1000 potrà portare in detrazione massimo euro 1000. Se con i lavori del Superbonus avrebbe diritto a portare in detrazione euro 1500, avrà praticamente perso euro 500 di possibili detrazioni.

Come si detrae il Superbonus

Per scaricare i costi di questo bonus occorre avere un reddito abbastanza alto, perché la detrazione deve avvenire in 5 anni, e non in 10, come avveniva per altri tipi di facilitazioni per le ristrutturazioni.

Molti si chiedono come conservare i vantaggi del Superbonus 110 se il proprietario ha redditi troppo bassi

Infatti, se il tempo è dimezzato le rate da scaricare saranno più alte. Nel caso prima immaginato, come può fare il proprietario dell’immobile a non perdere le detrazioni, se ha un reddito basso e quindi è incapiente?

Suddividere la cifra da scaricare tra coniugi

La prima soluzione potrebbe essere quella di far scaricare metà somma ad un coniuge e metà all’altro. Attenzione, però, perché possono godere dei vantaggi fiscali solo coloro che hanno materialmente sostenuto la spesa. Quindi, se il coniuge non ha effettuato bonifici dal proprio conto corrente per pagare almeno metà lavori, non potrà detrarre metà dei suoi costi dai suoi redditi.

La soluzione migliore

È molto meglio, allora, avvalersi dello sconto in fattura o della cessione del credito. Sconto in fattura significa che l’impresa farà i lavori chiedendo il pagamento solo del 50% del dovuto. Il restante 50% lo otterrà mediante detrazione dalle tasse, quella detrazione che il privato non può applicare perché incapiente. Invece, cessione del credito significa che il privato non porta in detrazione niente, ma non paga niente per i lavori. Cede il credito che potrebbe detrarre dalle tasse interamente alla ditta o ad un soggetto detto general contractor che pagherà tutti i lavori.

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