Molti le assumono per digestione e colesterolo senza sapere che potrebbero essere tremende per le ossa

fibre

Una flora intestinale in forze ed una buona regolarità dei ritmi biologici, sono il primo passo per un corpo in salute. A tal proposito, le fibre alimentari sono strumenti utili al mantenimento dei livelli di flora batterica e del transito alimentare nel corpo. Inoltre, la loro composizione le rende efficaci anche nel controllo del colesterolo e zuccheri, contrastandone l’assorbimento nell’organismo. Eppure, in queste alleate della salute intestinale, è nascosto un componente acido che potrebbe diventare dannoso per chi vuole prevenire disturbi ossei o ne soffre.

Molti le assumono per digestione e colesterolo senza sapere che potrebbero essere tremende per le ossa

Abbiamo ampiamente parlato dei benefici dell’assunzione di fibre in modo regolare e responsabile, magari attraverso metodi meno noti. Ad esempio, pochissimi conoscono questa farina poco conosciuta ma è un killer naturale del colesterolo cattivo. I polisaccaridi di cui è composta la fibra, come lignina, cellulosa e betaglucani, la rendono non digeribili dagli enzimi intestinali stimolandone la regolarità. Inoltre vantano la caratteristica di non avere calorie, se non quelle apportate da una leggera fermentazione dei batteri dell’intestino. Queste, sono tutte caratteristiche che spingono ad un consumo quotidiano di fibre, che possono essere trovate nei legumi, nelle verdure o nella frutta secca. A tal proposito, le mandorle risultano preziose perché una manciata a colazione è un fedele alleato della salute cardiovascolare e della flora intestinale.

Le fibre, tuttavia, se consumate in dosi eccessive, o in concomitanza di alcune patologie, potrebbero rivelarsi dannose. Infatti, molti le assumono per digestione e colesterolo senza sapere che potrebbero essere tremende per le ossa a causa dell’acido fitico.

Acido mangia-calcio

Per quanto evidenti gli effetti positivi delle fibre, queste contengono acido fitico, una sostanza considerata come antinutriente. Questo acido, se assunto in quantità eccessive, è in grado di inibire l’assorbimento di sali minerali e vitamine, creando con questi i cosiddetti “legami insolubili”.

In particolare, selenio, ferro, zinco ma soprattutto calcio, sono i minerali di cui l’acido fitico ostacola l’assorbimento, dando corso ad effetti collaterali quali indebolimento delle ossa, fino all’osteoporosi da carenza di calcio e vitamina D. Inoltre, a causa dell’intervento dell’acido sul ferro, questo potrebbe portare alla manifestazione di fenomeni come l’anemia.

Dunque, come ricordiamo ogni volta, è bene informarsi adeguatamente su quello che è più giusto mangiare e cosa potrebbe farci del male attraverso il medico.

Un ultimo consiglio, l’acido fitico è particolarmente concentrato nella crusca mentre risulta meno abbondante nel pane a lenta lievitazione o a pasta acida.

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