Materie prime, ecco cosa influirà più del PIL degli Stati Uniti secondo Goldman Sachs

Materie prime

Uno dei temi più caldi del momento sono i tassi di interesse fissati dalle Banche centrali, che durante lo scorso anno sono stati alzati notevolmente. Adesso investitori e analisti sono in attesa che questi scendano. C’è chi ipotizza che i primi tagli avverranno a marzo-aprile e chi invece che dovremo aspettare giugno affinché avvengano. Secondo alcuni esperti, inoltre, sarà la BCE a fare da apripista alla FED. Tuttavia, per il momento, queste previsioni non hanno trovato alcun tipo di conferma da parte dei portavoce delle maggiori Banche mondiali. Secondo gli esperti di Goldman Sachs, i tagli dei tassi potrebbero influire notevolmente anche sui prezzi delle materie prime. Cerchiamo di capirne di più.

Le materie prime (o commodity) sono un gruppo molto eterogeneo di beni, tra cui rientrano anche metalli preziosi come l’oro o l’argento.

Molte persone scelgono di investire in questa asset class, dal momento in cui consentono una notevole copertura nei periodi di inflazione. Chi lo fa potrebbe essere interessato a sapere cosa ne determini l’andamento dei prezzi in questo periodo.

Gli analisti della nota banca Goldman Sachs hanno formulato la propria idea in proposito. Cerchiamo di spiegarla in parole molto semplici.

Materie prime, ecco cosa influirà più del PIL degli Stati Uniti

A loro avviso, in questo periodo non è il PIL degli Stati Uniti ad avere la maggiore influenza sull’andamento delle materie prime.

Gli esperti di Goldman Sachs sottolineano infatti che questo è determinato dalle attese relative al taglio dei tassi FED.

Quando saranno tagliati i tassi di interesse?

Recentemente abbiamo trattato la view della nota banca JPMorgan in merito ai tassi di interesse. Gli esperti di quest’ultima sostengono che i tagli BCE potrebbero avvenire attorno al mese di aprile.

L’ultima riunione della FED ha invece sottolineato che nella situazione attuale è difficile ipotizzare un periodo preciso in cui i tassi potrebbero essere tagliati. La Banca centrale americana sta infatti aspettando che l’inflazione cali ulteriormente prima di esprimersi in merito. Un taglio anticipato dei tassi di interesse potrebbe infatti recare gravi conseguenze all’economia. Goolsbee, portavoce della FED di Chicago, non ha del tutto escluso l’ipotesi che i tassi possano essere tagliati a marzo, sebbene la ritenga comunque improbabile.

Anche la BoE (Bank of England) starebbe optando per un orientamento più attendista. Diverso, invece, quello delle Banche centrali dei Paesi Emergenti, come quella brasiliana.

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