L’INPS avvisa che non pagherà più questi assegni neanche a invalidi e caregiver con Legge 104

INPS

I soggetti disabili e i familiari che li assistono hanno diritto ad alcuni contributi economici. Il Governo infatti stanzia fondi per sostenere le spese sanitarie che gli invalidi si trovano ad affrontare. L’ammontare dei sussidi finanziari può cambiare a seconda del valore ISEE del contribuente. Ma si tiene conto anche del livello di menomazione fisica e/o psichica del richiedente. Ad esempio spettano subito 300 euro mensili con disabilità media e Legge 104 compilando entro 3 settimane questo modulo INPS.

Conviene pertanto prendere nota delle principali scadenze da rispettare per poter godere di alcune facilitazioni economiche e assistenziali. Allo stesso tempo è fondamentale inserire con molta attenzione i dati che l’Ente richiede per il riconoscimento degli aiuti. Ciò perché si potrebbe facilmente omettere qualche informazione utile o addirittura comunicare dati falsi. Si tenga conto infatti che con la Legge 104 scattano multe di oltre 5.000 euro dall’Agenzia delle Entrate per chi commette questi errori.

Ma anche chi non dovesse ricevere sanzioni potrebbe vedersi sospenderem l’erogazione di alcuni pagamenti mensili. Del resto, l’INPS avvisa che non pagherà più questi assegni neanche a invalidi e caregiver con Legge 104. Vi sono circostanze in cui anche i parenti che assumono il carico della cura maturano il diritto a prestazioni economiche. E ciò anche nel caso in cui non assistano 24 ore su 24 il disabile che ha perso l’autosufficienza. Ogni anno infatti con Legge 104 arrivano assegni di vario importo per 36 mesi anche a familiari non conviventi. Non è infatti necessario abitare con il parente bisognoso di cure per ricevere ammortizzatori a sostegno delle innumerevoli spese.

L’INPS avvisa che non pagherà più questi assegni neanche a invalidi e caregiver con Legge 104

Vi sono nuclei familiari che ogni mese si trovano a pagare lo stipendio a badanti e assistenti. La presenza di un disabile allettato o con serie difficoltà di deambulazione rende infatti necessario il ricorso ad aiuti esterni alla famiglia. A questi contribuenti l’INPS riconosce una prestazione mensile di importo variabile. Per ottenere tale contributo economico è fondamentale non solo inviare esplicita richiesta, ma anche risultare vincitore del bando Home care premium.

Anche i minori possono fruire della prestazione prevalente a copertura dei costi per l’assistenza a domicilio. Chi per la prima volta inoltra domanda per l’assegno mensile entrerà in graduatoria in base al grado di disabilità. A parità di percentuali d’invalidità si valuterà l’elemento anagrafico secondo un ordine decrescente.

Pur tuttavia l’Ente previdenziale dovrà altresì tener conto dei limiti del budget di cui dispone relativamente all’assegnazione dei contributi. Nell’articolo 9 del bando infatti si legge che l’Istituto di previdenza sociale potrebbe bloccare del tutto il riconoscimento degli assegni. Qualora dovesse esaurirsi la disponibilità finanziaria destinata al progetto si procederà alla sospensione del beneficio. Il che significa che l’INPS non darà ulteriore opportunità di inviare richieste dei sussidi. O in alternativa potrebbe addirittura dover sospendere completamente o in misura parziale la prestazione prevalente per l’assistenza a domicilio. Ciò sempre se dovessero mancare i fondi da erogare ai vincitori del progetto.

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