Con la Legge 104 scattano multe di oltre 5.000 euro dall’Agenzia delle Entrate per chi commette questi errori

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I portatori di handicap e i soggetti più anziani non più capaci di provvedere a se stessi hanno diritto alle tutele della Legge 104. Godono di alcuni benefici anche i parenti che si prendono cura di disabili e persone non autosufficienti. Il nostro Stato offre sostegni di varia natura per venire incontro ai contribuenti più fragili. A breve ad esempio e precisamente da gennaio 2022 parte con Legge 104 l’assegno INPS da 1.800 euro per questi familiari e caregiver. Sono per lo più aiuti finanziari che servono a coprire le numerose spese legate allo stato di invalidità. E a queste si aggiungono anche agevolazioni fiscali sull’acquisto di specifici apparecchi e dispositivi. Allo stesso modo spettano esenzioni e facilitazioni per l’adattamento di auto e veicoli per gli spostamenti.

I nostri esperti hanno peraltro suggerito come fare per ottenere sconto sul rifornimento di carburante con la Legge 104. E vi sono inoltre alcune tutele in campo professionale che agevolano l’accesso del disabile al mondo lavorativo. Parimenti agevolato risulta il familiare che assiste l’invalido dal momento che può assentarsi dal lavoro senza subire riduzioni di stipendio. A queste si sommano anche i sussidi economici che il Governo eroga a favore della disabilità.

Con la Legge 104 scattano multe di oltre 5.000 euro dall’Agenzia delle Entrate per chi commette questi errori

Da non trascurare infatti l’opportunità di ottenere 850 euro dall’INPS per familiari e titolari di Legge 104 che inviano entro 60 giorni questa documentazione. Tuttavia è altrettanto importante non trasmettere dati inesatti quando si inoltrano le richieste di misure assistenziali e assegni mensili. Non è superfluo ricordare che con la Legge 104 scattano multe di oltre 5.000 euro dall’Agenzia delle Entrate per chi commette questi errori. Chi partecipa a bandi di concorso INPS o chiede il riconoscimento di indennità o assegni d’invalidità è tenuto a presentare l’attestazione ISEE. Ciò perché gli importi degli ammortizzatori spesso variano in base alla condizione reddituale del richiedente.

Non tutti però sono a conoscenza dei controlli a campione che l’Ente potrebbe effettuare per verificare la veridicità delle dichiarazioni che i contribuenti inviano.

L’Agenzia delle Entrate potrebbe pertanto individuare la presenza di alcune inesattezze nella trasmissione dei dati o delle omissioni. Potrebbe difatti succedere che pur di ottenere l’erogazione del beneficio economico si presentino una DSU con dati falsi o con difformi.

In tali circostanze il Fisco non solo dichiara la decadenza del diritto al sussidio, ma applica anche le sanzioni previste. L’articolo 316-ter del codice penale prevede la reclusione da 6 mesi a 3 anni per il contribuente che percepisce ingiustamente aiuti governativi. Tuttavia se la somma di denaro risulta pari o inferiore a 3.999,96 euro scatta una sanzione pecuniaria che va da 5.164 a 25.822 euro. In sostanza chi presenta dichiarazioni false pur di ricevere contributi, mutui, finanziamenti opera ai danni dello Stato. Pertanto commette un reato nella misura in cui percepisce indebitamente le erogazioni del Governo. Si raccomanda pertanto di compilare con attenzione e senza omissioni le dichiarazioni necessarie al godimento delle agevolazioni statali.

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