L’economia cinese arranca e preoccupa, ecco i motivi dello stagno e non è solo questione di lockdown

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A voler essere ottimisti, la Cina dal punto di vista economico dà segni di assestamento. Le cronache riferiscono di una fase di stallo a causa dei continui lockdown che mettono il Paese del Dragone in continuo stand-by. Milioni di cittadini confinati in casa o ancora peggio in appositi piani nei grattacieli di Shanghai. In tanti stipati su lettini adiacenti tra loro per attendere il periodo di quarantena. Porti bloccati, voli sospesi, aziende che aprono e chiudono. E poi riaprono.

I numeri

L’economia cinese arranca e preoccupa (anche) perché le vendite al dettaglio nel mese di aprile registrano un calo dell’11% circa. Inoltre, la produzione industriale ha registrato un segno meno stimato sul 2,9% contro le attese che invece si attestavano sul segno «più». Così il Paese del Dragone paga a caro prezzo le misure drastiche e protratte per inseguire la politica «zero covid».

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Proviamo, però, ad andare oltre i lockdown. Intanto, nelle ultime ore, Biden sta dicendo al Mondo che per la prima volta dopo anni, la crescita del PIL supera quella della Cina. Un bel colpaccio che non si registrava dal 1974, stando alle dichiarazioni della Casa Bianca. Xi Jinping starà raccogliendo i cocci della policy «zero covid» ma sotto sotto, scorgiamo anche altro. La Cina probabilmente paga anche lo scotto della liaison con la Russia e la conseguente riduzione dei commerci con gli States.

Il discorso di Blinken

Proviamo a riannodare i fili e capire perché l’economia cinese arranca e preoccupa. Il 26 maggio il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha tenuto l’attesissimo discorso che riguarda la linea che intende assumere Biden con la Cina. Le tre parole chiave sono: «investire, allineare, competere». Investire negli States, allinearsi con i Paesi alleati e competere con gli altri «in modo equo». Pare che i rapporti politico-commerciali tra le due superpotenze sono ai minimi storici. Ci sarebbe una frizione su commercio, diritti umani e sicurezza informatica. Tutto questo ha ripercussioni sulle relazioni commerciali.

È vero che la Cina potrà stringere nuovi rapporti e sinergie con la Russia (con la quale alcuni scambi sarebbero già in atto), ma perdere il mercato americano non è cosa da poco. Non è ancora perso del tutto ma ci sarebbe una certa freddura, sebbene Biden dichiari di volere instaurare e mantenere un dialogo aperto con Pechino. Lo sguardo però, da quel della Casa Bianca, è sempre guardingo soprattutto sul tema dei diritti umani. E per la Cina l’economia si mette male.

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