Le possibili similitudini tra la crisi di Taiwan e quella ucraina

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Se l’Ucraina era il granaio del mondo, Taipei è la capitale dei microchip. E considerando la recente crisi del settore e soprattutto il fatto che i microchip sono la base essenziale della tecnologia, non è difficile prevedere una recessione mondiale in arrivo. Ne è convinto Robert Shiller, Nobel 2013. Ma non è l’unico.

Una destabilizzazione mondiale

Considerando le possibili similitudini tra Taipei e Kiev ci sono diversi elementi da esaminare. Da un lato la crisi del grano con il conflitto russo ucraino ha destabilizzato non solo le commodity ma anche l’ordine sociale di alcune macro regioni del Pianeta. Si pensi al Nord Africa che dipende in gran parte proprio dal grano di Kiev per poter sfamare la popolazione. Dall’altro lato potrebbe arrivare, adesso, una nuova crisi per il settore dei microchip. In questo caso, poi, la situazione è particolarmente complessa. Infatti sono i cinesi ad avere una sorta di monopolio su quelle terre rare indispensabili per riuscire a creare i microchip.

In tutto questo anche la diplomazia corre ai ripari. In particolare dopo le convocazioni da parte del Governo di Pechino degli ambasciatori UE e del rappresentanti del G7 oltre che, notizia dell’ultima ora, dell’ambasciatore giapponese. Non solo, ma a questo è seguita la convocazione, a Washington, dell’ambasciatore cinese proprio per discutere le ultime evoluzioni della crisi.

Le possibili similitudini tra la crisi di Taiwan e quella ucraina

Ma se l’escalation è lo scenario più temuto potrebbe essere anche quello meno fattibile. E per vari motivi. Prima di tutto quello economico. Alla base dei fatti è necessario stabilire la reale dipendenza di Taipei dalle terre rare in mano a Pechino. Inoltre sarebbe opportuno anche valutare la possibilità, forse non remota, di trovare fornitori alternativi. C’è poi anche il fattore geofisico. Infatti l’isola di Taiwan offre spiagge dai fondali bassi, inadatte ad uno sbarco supportato da sottomarini cinesi. Parallelamente, poi, la maggior parte del suo paesaggio è caratterizzato da poche aree pianeggianti.

Infine c’è da considerare anche il fattore storico. Le possibili similitudini tra la situazione in Ucraina e quella con la Cina sembrano meno di quanto si possa pensare. Mentre Kiev non ha voluto prendere in esame la possibilità di un’invasione nemmeno di fronte all’esercito russo schierato al confine, per Taipei la situazione è ben differente. Da circa 70 anni, ovvero da quando Pechino ne ha reclamato il possesso, l’isola sa da tempo di essere nel mirino cinese. Per questo motivo anche la popolazione è pronta all’eventualità ormai da decenni. Cosa significa questo? Che l’arsenale e le strategie di difesa sono tutti praticamente già rodati ed efficienti.

Approfondimento

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