L’atteso ribasso del petrolio è partito, dove si fermerà?

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Era fine ottobre quando le quotazioni erano sui massimi dal 2014 e scrivevamo Dopo 9 settimane al rialzo il prezzo del petrolio tira il fiato, ritracciamento in arrivo? In quel periodo l’oro nero quotava in area 85 dollari e già mostrava i primi segnali di cedimento. Adesso che l’atteso ribasso del petrolio è partito, dove si fermerà?

Prima di investigare le conseguenze del ribasso, andiamo ad analizzarne le cause. Come è lecito attendersi la causa dei questo crollo del petrolio è da collegare alla recrudescenza della pandemia in Europa. Dopo una settimana in leggera discesa, infatti, durante la seduta di venerdì c’è stato il crollo. Il greggio è stato scambiato al rialzo all’inizio della giornata, ma è piombato in territorio negativo dopo la notizia del nuovo lockdown deciso dall’Austria.

Ricordiamo che il rimbalzo della domanda è stato uno dei motivi chiave del recupero del petrolio quest’anno, e qualsiasi indicazione che potrebbe indebolirsi spaventerà gli operatori del mercato. Le chiusure riducono la domanda di prodotti petroliferi poiché la gente non si muove e le imprese sono chiuse. Se le misure si estendono oltre l’Austria ad altre parti d’Europa o altrove, potrebbero portare il mercato a un eccesso di offerta.

Ecco, quindi, spiegato il crollo delle quotazioni cui abbiamo assistito durante la seduta di venerdì 19 novembre.

L’atteso ribasso del petrolio è partito, dove si fermerà? Le indicazioni dell’analisi grafica

Il petrolio  (prezzo in tempo reale) ha chiuso la seduta del 19 novembre a quota 75,94 dollari in ribasso del 3,15% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un ribasso del 6,00% rispetto alla chiusura settimanale precedente.

Time frame giornaliero

Con la chiusura di venerdì è stato rotto il forte supporto in area 77,8 dollari (I obiettivo di prezzo) aprendo le porte a una discesa fino al II obiettivo di prezzo in area 70,66 dollari. La massima estensione del ribasso in corso si trova in area 63,38 dollari.

Solo una chiusura giornaliera superiore a 77,80 dollari scongiurerebbe un’accelerazione ribassista e una ripresa del rialzo.

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Time frame settimanale

Settimana scorsa scrivevamo

Lo scenario si sta compromettendo anche a livello settimanale. Come si vede dal grafico, infatti, sono ormai diverse settimane che le quotazioni si stanno appoggiando sul supporto in area 80 dollari. Una chiusura settimanale inferiore agli 80 dollari, infatti, aprirebbe le porte a una discesa almeno fino in area 70 dollari (I obiettivo di prezzo). La massima estensione di questo ribasso, poi, si trova in area 41,30 dollari (III obiettivo di prezzo).

La rottura c’è stata e adesso le quotazioni puntano agli obiettivi indicati. Solo l’immediato recupero di area 80 dollari farebbe abbandonare lo scenario ribassista.

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