Il nuovo vaccino sulla leishmaniosi protegge davvero il nostro cane?

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Nel 2019 è uscito un nuovo vaccino contro la “leishmaniosi”, malattia che affligge in grande parte la popolazione canina.

La circolazione di sempre più cani con questa malattia e la decisione di non abbatterli ha determinato la necessità di un vaccino valido. 

Il primo vaccino in commercio esce nel 2011 (Canileish), ma scarse sono state le risposte positive.

Quest’ultimo prodotto è stato sostenuto da una grossa campagna pubblicitaria alla sua uscita in commercio. Esso avrebbe dovuto fornire la risposta immunitaria di tipo 1, fornendo al cane le proteine che il parassita sottraeva.

Il problema che si è evidenziato con questo primo vaccino, oltre ai costi incredibilmente alti per la somministrazione (300 euro prima somministrazione), e la necessità di un test che garantisse la negatività del cane.

Cos’è la leishmaniosi

Torniamo indietro. Vediamo in breve cos’è questa malattia e perché è una delle più gravi del regno animale. 

Per prima cosa sappiamo che la leishmaniosi non attacca solo i cani. L’uomo è vulnerabile, anche se l’infezione è meno violenta, e l’individuazione del parassita molto complicata. La cura per l’uomo, per gli enormi costi, può essere somministrata solo dopo prelievo del midollo e avvenuta prova della malattia.

Il contagio avviene o tramite animale infetto o tramite pappataci specifici. Questi sono capaci di percorrere chilometri di strada. Per questa ragione si parla di zone endemiche, ossia zone dove la malattia imperversa.

Nonostante la possibilità di premunirsi con spray, zanzariere, repellenti di vario tipo, la malattia continua a imperversare e i dati a crescere. 

Questo almeno in Italia, dove la decisione di non abbattere il cane (negli anni precedenti era obbligatorio) ha sparso ancor più l’infezione.

È possibile che alcuni soggetti che sono venuti a contatto con l’insetto non sviluppino la malattia ma l’immunità specifica. In questo caso, o la leishmania viene inglobata nell’organismo, oppure gli anticorpi continuano a combattere.

Il nuovo vaccino sulla leishmaniosi protegge davvero il nostro cane?

Il nuovo vaccino (Letifend®) pare che risulti efficace nel 72% dei cani vaccinati, a differenza del 43% del primo vaccino. Quindi esso è in grado di ridurre di ben 5 volte la possibilità che malattia si manifesti.

Il vaccino prevede l’inizio dell’immunità dopo 28 giorni e valida sino a un anno. Può essere fatto dall’età di sei mesi compiuti.

Nei soggetti infetti non ha dimostrato avere effetti, se non la stabilità della malattia. 

Il problema di questo vaccino è che gli studi hanno avuto una durata di due anni. Sono stati utilizzati 549 cani tra Francia e Spagna. In seguito i risultati sono stati analizzati senza effetti collaterali evidenti. 

Ciò però mette in ombra cosa potrebbe accadere trascorsi i due anni.

Il costo ha avuto un ribasso e dai 300 iniziali si passa oggi a 70-90 euro.

Non si sono ancora riscontrati effetti collaterali evidenti sui cani cui è stato somministrato il vaccino.

Alla domanda iniziale se “il nuovo vaccino sulla leishmaniosi protegge davvero il nostro cane?” potremmo dare una risposta definitiva solo tra qualche anno. Nel frattempo, se scegliete di fare questo vaccino al vostro cane, controllate sempre gli effetti collaterali e prendete comunque precauzioni contro i pappataci. 

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