I tatuaggi all’henné sulle mani potrebbero far male e toglierli non è facile

henné

Sulla spiaggia si può scegliere di giocare a beach volley, a bocce, a racchettoni, o si può decidere di decorare il corpo con disegni tribali o geometrici grazie all’henné, un inchiostro naturale che permette di avere dei tatuaggi temporanei su varie parti del corpo.

I più gettonati sono i tatuaggi all’henné su braccia e mani. Tuttavia, molti desistono dal farli, in quanto temono possano far male. Potrebbero essere paure fondate, in alcuni casi. È bene tenere presente, inoltre, che in caso di reazioni avverse, potrebbe non essere così semplice toglierli.

Perché l’henné nero potrebbe essere pericoloso

L’henné nero non esiste in natura. Quello naturale si ottiene da una particolare pianta, che conferisce un colore rossastro a pelle o capelli, e che è possibile rimuovere dopo qualche settimana semplicemente con lavaggi frequenti. Per ottenere una colorazione nera, si usa l’indigo, anch’esso estratto naturalmente da una pianta. Tuttavia, non si può utilizzare per i tatuaggi, in quanto quello che si trova in commercio potrebbe non essere così naturale come sembra, ma addizionato con sostanze nocive per l’organismo.

Invece di usare l’estratto di henné al naturale, infatti, potrebbe capitare, a volte, che chi lo applica, usi prodotti con l’aggiunta di additivi che ne scuriscono il pigmento. La sostanza di cui parliamo è la parafenilendiamina (PPD).

I tatuaggi all’henné sulle mani potrebbero far male e toglierli non è facile

Questa sostanza, contenuta in alcune tinte per tatuaggi all’henné, e illegale nell’Unione Europea, potrebbe causare allergie e reazioni cutanee importanti, anche dopo diverse settimane. Potrebbero comparire anche protuberanze in rilievo, orticaria e desquamazione della pelle. Se la situazione peggiora, potrebbero rimanere macchie scure e tessuto cicatriziale sporgente.

Come rimuovere il tatuaggio

In caso di irritazioni o reazioni allergiche, dovremmo subito farci vedere da un dermatologo, che saprà indicarci come trattare al meglio la pelle lesa. Se, invece, vogliamo scongiurare qualsiasi irritazione, anche se abbiamo la pelle integra e sana, ma magari non vogliamo aspettare che il tatuaggio all’henné sbiadisca da solo, possiamo mettere la zona tatuata a bagno nell’acqua calda per qualche minuto, per far dilatare i pori e rendere più facile la fuoriuscita del pigmento. A questo punto, potremmo aiutarci con una spugna e un po’ di sapone (con l’aggiunta di un pizzico di sale per un effetto esfoliante delicato) e massaggiare delicatamente.

Se la nostra pelle è particolarmente sensibile, dovremmo preferire un massaggio con un dischetto di cotone, intriso di olio d’oliva. Altrimenti, armiamoci di santa pazienza e aspettiamo che sbiadisca da solo, magari con l’aiuto del sole o dei bagni in piscina (il cloro della piscina velocizza il processo).

Per prevenire spiacevoli incidenti, dovremmo sempre informarci sui componenti delle tinture all’henné, prima di sottoporci a tatuaggi temporanei con tinture vegetali per mano di sconosciuti. Come abbiamo visto, i tatuaggi all’henné sulle mani potrebbero far male. Se possiamo, meglio evitare di farli. Se il danno è fatto, invece, dovremmo chiedere una consulenza al nostro dermatologo di fiducia.

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