Gli sconcertanti rischi del tonno in scatola a cui bisogna fare molta attenzione ma ecco i consigli per scegliere quello buono

scatolette

Ammettiamolo, quante volte per pigrizia abbiamo aperto una scatoletta di tonno per non perdere troppo tempo dietro ai fornelli? Mangiare in questo modo sicuramente ci fa risparmiare moltissimo tempo, ma ci sono dei rischi da non sottovalutare.

Materie prime di scarsa qualità, il tonno spezzettato perché in realtà è costituito da scarti di altre lavorazioni, oli spacciati per extravergine e arricchiti con altri componenti per ottenere il colore verde tipico del buon olio…

Insomma, si nascondono parecchie controversie dietro questo cibo in scatola. Approfondiamo meglio la questione per imparare a difenderci da questo tipo di frodi. Vediamo insieme gli sconcertanti rischi del tonno in scatola a cui bisogna fare molta attenzione ma ecco i consigli per scegliere quello buono.

La legge impone regole ferree che non sempre vengono rispettate

Secondo la legge, la materia prima utilizzata per produrre tonno in scatola deve appartenere solo ed esclusivamente al genere “thunnus”. In sostanza, in una confezione di tonno deve essere presente solo una tipologia di tonno.

Il problema è che è capitato spesso che alcuni produttori fraudolenti mischiassero carni derivate da diverse specie di tonno e quindi non regolari.

Passiamo ad un altro rischio, il più pericoloso. Ovvero la presenza nei pesci di metalli tossici per la salute. I pesci predatori di grosse dimensioni, come per l’appunto il tonno, mangiano i pesci più piccoli e hanno più probabilità di ingerire componenti tossici.

Primo tra tutti, il mercurio. Ma possiamo trovarvi tracce anche di piombo o bisfenolo A. Per questi e per altri motivi, il consumo di pesce non dovrebbe essere eccessivo e, nel caso, meglio prediligere pesce fresco.

Un altro rischio riguarda l’olio. In questo caso il rischio è che quello che noi pensiamo sia “olio extravergine di oliva” in realtà sia una miscela di oli minori, magari arricchiti con clorofilla per ottenere il tipico colore verde del buon olio.

Sono questi gli sconcertanti rischi del tonno in scatola a cui bisogna fare molta attenzione ma ecco i consigli per scegliere quello buono.

Come scegliere un tonno di qualità

La prima cosa da fare è scegliere confezioni che contengano tranci di tonno grandi come succede, ad esempio, nei vasetti di vetro. Quando apriamo una lattina di tonno e troviamo una materia prima spezzettata in piccole parti, con ogni probabilità avremo di fronte scarti di altre lavorazioni.

Questi, per non essere buttati, sono riutilizzati per riempire proprio le famose scatolette. Inoltre i vasetti di vetro sono più sicuri anche perché non contengono bisfenolo A, presente, invece, nelle scatolette di latta.

Un altro vantaggio di acquistare confezioni in vetro, riguarda la possibilità di controllare il colore della materia prima. Il tonno, per essere buono, deve essere rosato, senza sfumature più scure o tendenti al verde.

Un’ulteriore accortezza riguarda il liquido. Meglio acquistare il tonno al naturale piuttosto che quello all’olio d’oliva. In questo modo eviteremo il problema della qualità dell’olio utilizzato e non rischieremo di portarci a casa confezioni con ingredienti sospetti.

Approfondimento

Come distinguere un buon olio da un olio mediocre

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