Ecco quando dovremmo smettere di acquistare questo tipo di pasta per la salute e la linea

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La pasta è alla base di tanti piatti della tradizione, perché nella sua semplicità riesce a valorizzare un gran numero di ingredienti. Allo stesso tempo, la pasta che mangiamo comunemente non è fra gli alimenti più dietetici in circolazione. Per questo, in molti stanno cominciando a optare per la pasta integrale o preferiscono consumarla più raramente. In linea di massima, quest’ultimo punto supporta il concetto di una dieta equilibrata, dove è meglio evitare gli eccessi. Ci sono, però, anche altri elementi che potremmo considerare nella scelta della pasta.

Ad esempio, non esiste certo solo la pasta essiccata, anzi, questa è una scoperta relativamente recente. Infatti, prima si ricorreva spesso alla pasta fresca, di cui oggi sembriamo ricordarci solo quando è ripiena. Eppure, offre una consistenza diversa, che potremmo preferire a quella della pasta secca. Poi, se la acquistiamo in pastificio, potremmo anche trovarla più conveniente. Allo stesso tempo, non è tutto oro quel che luccica.

Ecco quando dovremmo smettere di acquistare questo tipo di pasta per la salute e la linea

Quando si tratta di scegliere la pasta giusta è tutta questione di abitudini e priorità. Se, ad esempio, per noi è importante essere in linea, la pasta fresca apporta qualche caloria in meno. Infatti, per 100 grammi di pasta fresca riceviamo circa 270 calorie, mentre a parità di peso la pasta secca ne apporta 350. Il problema è che quando cuociamo la pasta fresca questa passa da 100 a 215 grammi, mentre la pasta secca arriva a 165 grammi. Questo, però, è facilmente risolvibile, modificando la quantità di pasta in partenza.

Consideriamo anche che, se la pasta fresca è all’uovo, porterà un numero leggermente maggiore di calorie. Infatti, aumenta la quantità di grassi e proteine. Quindi, scegliendo le quantità e la tipologia giusta, potremmo essere in grado di risparmiare qualche caloria optando per la pasta fresca. In questi casi dovremmo, però, fare attenzione a un altro fattore che potrebbe incidere sulla salute.

La pasta fresca, in quanto tale, deve essere conservata con più attenzione rispetto a quella secca. Mentre dobbiamo proteggere quest’ultima quasi unicamente dalle tarme, la pasta fresca è un prodotto pastorizzato. Ciò vuol dire che dovremmo conservarlo nel punto del frigo con la temperatura più bassa, intorno ai 3 gradi. Inoltre, non possiamo mangiarla dopo 3 giorni dalla produzione, a meno che non si tratti di pasta fresca confezionata. In quel caso, infatti, sarà l’etichetta a dirci il limite di consumo.

Tutto ciò dipende dall’umidità contenuta nella pasta fresca, terreno fertile per microorganismi e batteri, mentre nella pasta secca non è presente. Se non pensiamo di consumare la pasta fresca con frequenza, ecco quando dovremmo smettere di acquistarla.

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