Ecco perché pagare il carburante dell’auto con carta o bancomat converrebbe per risparmiare e non rischiare una mazzata improvvisa in queste situazioni

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Circolare in auto può farci incappare in svariate situazioni che non sempre sono piacevoli, soprattutto quando sono causa di distrazione. Ad esempio, si rischiano sanzioni da 165 a 660 euro se si utilizza il telefono stando fermi ad un semaforo. Lo stesso vale quando si è ad un incrocio in attesa di ripartire.

Talvolta, potrebbe invece accadere di dover sborsare un bel po’ di soldi per un errore indipendente dalla nostra volontà, dopo aver fatto rifornimento di carburante.

A prescindere dall’importo che decidiamo di fare per rifornire la nostra cara auto, per non avere brutte sorprese è preferibile pagare con mezzi tracciabili. Nulla a che vedere con il Fisco, ma è semplicemente per una propria sicurezza o meglio garanzia.

Ben potrebbe accadere, infatti, di ritrovarsi con l’acqua nel carburante. Ovvero, che il carburante che abbiamo appena acquistato presenti un’eccessiva quantità d’acqua. La presenza di acqua nel carburante, quando è in misura eccessiva, può creare notevoli danni all’auto potrebbe accadere, infatti, che dopo aver fatto il rifornimento, l’auto ci segnali un guasto o ancora peggio si fermi lasciandoci a piedi nel bel mezzo della strada. Cosa possiamo fare? Possiamo ottenere il risarcimento dei danni dal proprietario del distributore di benzina?

Ecco perché pagare il carburante dell’auto con carta o bancomat converrebbe per risparmiare e non rischiare una mazzata improvvisa in queste situazioni

La risposta è senz’altro affermativa dal momento che quest’ultimo deve garantire un carburante privo di impurità in sospensione e senza sostanze estranee.

Tuttavia, il danneggiato dovrà provare che il danno causato alla sua auto derivi proprio dal carburante acquistato proprio da quel benzinaio. Pertanto per prima cosa, l’officina che ha eseguito la riparazione dovrà attestare che il danno riportato dall’autovettura sia conseguenza di gasolio annacquato. Poi, cosa altrettanto fondamentale che spetta al danneggiato sarà dimostrare di aver fatto rifornimento proprio presso quel distributore cui si chiede il risarcimento. In che modo?

La maniera assolutamente più sicura e inconfutabile sarà produrre la ricevuta del pagamento, ecco perché pagare il carburante con carta di credito o bancomat. In mancanza si potrà richiedere la testimonianza di persone presenti al momento in cui abbiamo fatto gasolio o, se vi sono telecamere, chiedere il filmato. Inoltre, se l’auto segnala la presenza di acqua nel carburante, si potrà scattare una foto al display che segnala il guasto.

Pertanto ricapitolando, si dovranno produrre la ricevuta del pagamento, la certificazione dell’officina che attesta che il danno sia derivato dalla presenza d’acqua nel carburante. Nonché, ovviamente tutte le spese sostenute per la riparazione e dell’eventuale soccorso stradale. Qualora la nostra richiesta inviata a mezzo raccomandata o PEC dovesse rimanere insoddisfatta, si potrà ricorrere, per il tramite di un legale, all’autorità giudiziaria.

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