Ecco la sorprendente verità su quale tipo di carne può mangiare chi ha il colesterolo cattivo alto e quante volte a settimana

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Nel corso degli ultimi decenni il consumo di carne rossa o bianca è cresciuto a dismisura provocando un aumento delle patologie cardiovascolari. Ci si interroga a proposito della quantità ideale di proteine animali da inserire nella dieta alimentare. E soprattutto se vi siano tipi di carne che presentano un più modesto contenuto di grassi. Purtroppo il consumo regolare di carni, latte, e formaggi innalza di molto il rischio di compromettere ulteriormente la salute dei soggetti con ipercolesterolemia. La Redazione ha già indicato “I 5 formaggi più magri che possono mangiare i diabetici, gli intolleranti al lattosio e chi ha il colesterolo alto”. In merito invece alle proteine animali ecco la sorprendente verità su quale tipo di carne può mangiare chi ha il colesterolo cattivo alto e quante volte a settimana.

In passato solo le famiglie più facoltose potevano concedersi il lusso di arricchire il pranzo domenicale con selvaggina e pollame. Per i più poveri la carne rappresentava un miraggio che diventava realtà poche volte all’anno in occasione di feste liturgiche. Ai giorni nostri invece vi sono soggetti che privilegiano il consumo di carni rispetto ad una serie di altri alimenti più salutari. E ciò dipende anzitutto dal prezzo della carne che è ormai accessibile ad una fascia sempre più ampia di contribuenti. I costi modesti della carne inducono anche i meno abbienti a comprarla e a consumarla anche ogni giorno. Inoltre la scelta alimentare di molti consumatori ricade sulle pietanze a base di carne perché non richiede un importante dispendio di tempo e fatica. Ma ecco la sorprendente verità su quale tipo di carne può mangiare chi ha il colesterolo cattivo alto e quante volte a settimana acquistarla.

Ecco la sorprendente verità su quale tipo di carne può mangiare chi ha il colesterolo cattivo alto e quante volte a settimana

Per capire quale tipo di carne consumare seppure con limitazione occorre valutare l’impatto delle proteine animali sui livelli ematici di colesterolo. Si è a lungo ritenuto che le carni bianche fossero meno dannose di quelle rosse perché meno ricche di grassi. Spesso si sente consigliare il consumo di carni magre come quelle di pollo, tacchino, vitello e coniglio che peraltro risultano più facilmente digeribili.

Tuttavia recenti studi apparsi sull’American Journal of  clinical nutrition smentiscono questa comune convinzione dopo osservazioni su più di 100 soggetti. Dai risultati della ricerca sembra emergere che non è la tipologia di carne rossa o bianca a determinare un innalzamento dei livelli di colesterolo LDL. Al contrario, si è registrata una diminuzione dei livelli di colesterolo nei soggetti che hanno seguito un regime alimentare del tutto privo di carne. Stando quindi ai dati emersi dallo studio l’effetto negativo del consumo di carne non diminuisce se si preferisce quella bianca alla rossa.

Si raccomanda pertanto di ridurre al massimo l’assunzione di proteine di fonte animale. Sarebbe pertanto consigliabile non consumare carne più di 2 volte a settimane in porzioni di massimo 120 grammi alla volta. A ciò si aggiungano i benefici derivanti dall’abitudine di praticare attività motoria preferibilmente ogni giorno. D’altronde “È  incredibile in quanto tempo si può abbassare il colesterolo cattivo e quanto bisogna camminare per far diminuire i valori senza farmaci

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