Ecco il rendimento di questo titolo di Stato che è il BTP con una cedola stellare

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Attualmente sul mercato è quotato un BTP che detiene un record che, forse, sarà imbattibile. Questo Buono poliennale ha una cedola altissima. Purtroppo scade tra meno di un anno e mezzo, ma il suo investimento potrebbe essere un’ottima opportunità per proteggere i soldi dall’inflazione.

L’inflazione in Italia sta raggiungendo livelli che non toccava da 40 anni. Il rialzo dei costi dei beni di consumo avrà un forte impatto nei prossimi mesi sui soldi degli italiani.
Ignazio Visco, il Governatore di Banca d’Italia, ha chiamato l’inflazione una tassa occulta. Con un incremento dei prezzi annuale dell’8%, tra un anno, ciò che adesso paghiamo 1.000 euro, lo pagheremo 1.080 euro. Di fatto a causa dell’inflazione i soldi tenuti sul conto corrente, che non producono rendimento, si svalutano ogni giorno.

Una delle soluzioni, per evitare l’erosione del risparmio, è quella di investire in strumenti che possano recuperare in parte la perdita del potere d’acquisto. I titoli di Stato sono un’ottima soluzione su cui investire i soldi lasciati giacenti sul conto corrente.

Ecco il rendimento di questo titolo di Stato che è il BTP con una cedola stellare

A novembre del prossimo anno scade un Buono del Tesoro poliennale che ha una particolarità unica. Questo titolo ha una cedola che è, in assoluto, la più alta della storia. Il BTP è quello con scadenza primo novembre 2023 (isin: IT0000366655), quindi ha una durata residua di circa un anno e mezzo. Da più di 28 anni distribuisce, ogni 12 mesi, ai suoi investitori, una cedola complessiva del 9% sul valore nominale.

Questo BTP è un trentennale, fu emesso nel 1993. Potrà sorprendere sapere che, nonostante la cedola così alta, in quell’anno l’inflazione media era attorno al 4,5%, quasi la metà dell’attuale. Eppure oggi le emissioni dei nuovi BTP hanno cedole neanche lontanamente vicine a quelle di questo titolo.

La cedola del 9% potrebbe attirare più di un investitore. Il ragionamento che potrebbe fare un risparmiatore è di comprarlo, tenerlo fino alla scadenza ed incassare una cedola annuale del 9%. Attenzione però perché non è tutto oro ciò che luccica.

Al momento dell’analisi, il prezzo del BTP è di circa 110 centesimi. Chi acquistasse a questo prezzo il BTP, otterrebbe un ritorno netto annuo dell’1,1%. Su 12 mesi ecco il rendimento di questo titolo di Stato, ma a scadenza il ritorno totale salirebbe all’1,4%. Siamo ben lontani dal 9% cedolare.
Questo perché l’effetto cedola verrebbe annullato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di rimborso. Infatti chi acquistasse adesso il titolo, lo pagherebbe 110 centesimi, ma a novembre del prossimo anno il rimborso sarebbe di 100 centesimi, alla pari. Quindi il risparmiatore da una parte incasserebbe le cedole, ma dall’altra subirebbe una minusvalenza in conto capitale.

Ecco il rendimento di questo titolo di Stato.

L’alternativa ai BTP

Comunque un rendimento totale su 16 mesi dell’1,4% potrebbe essere interessante.

Una valida alternativa ai Buoni del Tesoro poliennali potrebbero essere i Buoni postali. Chi avesse un orizzonte di investimento un po’ più lungo dei 18-24 mesi potrebbe prendere in considerazione il Buono postale 3×2.
Questo strumento, distribuito dalle Poste, ma emesso da Cassa depositi e prestiti, ha una durata massima di 6 anni. Tuttavia si può chiedere il rimborso in ogni momento, senza penali, anche se il rendimento dipenderà dal momento in cui si disinveste.

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