Ecco come l’assegnazione della casa familiare condiziona l’assegno di mantenimento per figli e coniuge

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Al momento della separazione o del divorzio si pongono una serie di questioni affettive ed economiche. Tra le questioni economiche più importanti ci sono sicuramente l’attribuzione e la quantificazione dell’assegno di mantenimento. E poi, anche, l’assegnazione della casa familiare.
Infatti, quando la famiglia si divide, si devono affrontare le questioni economiche, che possono risolversi in 2 modi. Il primo è quello consensuale, semplicemente i coniugi, divorziati o separati, fanno un accordo su come dividere il loro patrimonio. Oppure si va dal giudice che può disporre una serie di misure economiche.

Le più importanti sono, appunto, 3. L’assegno di mantenimento, l’assegno divorzile e l’assegnazione della casa familiare. Ora, l’assegno di mantenimento è una sostegno economico che il coniuge, economicamente forte, corrisponde all’ex partner in caso di separazione. Questo serve a far mantenere al coniuge lo stesso tenore di vita che aveva durante il matrimonio. Infatti, in caso di separazione, il matrimonio non è ancora legalmente terminato e rimangono attivi alcuni doveri coniugali.

L’assegnazione non è una questione economica

L’assegno di mantenimento può essere corrisposto anche ai figli. Infatti, se c’è l’affidamento esclusivo dei figli ad un solo genitore, l’altro deve contribuire al loro mantenimento con questo assegno.
Abbiamo l’assegno divorzile, invece, in caso di divorzio. La giurisprudenza ha spiegato, in molte occasioni, quando spetta e come si quantifica questo tipo di assegno.
Infine, un’altra questione molto importante riguarda l’assegnazione della casa familiare. Ecco come l’assegnazione della casa familiare va a incidere sulla spettanza dell’assegno di mantenimento e sulla sua quantificazione.

Lo ha spiegato la Corte di Cassazione, con la recente ordinanza 20452 del 2022. I giudici hanno chiarito che l’assegnazione della casa familiare non è questione patrimoniale. Nel senso che, quando il giudice attribuisce la casa familiare, in realtà non guarda alle condizioni economiche dei coniugi. L’attribuzione della casa familiare, in realtà, è una misura pensata in favore dei figli.
Serve a rendere la separazione ed il divorzio, eventi meno traumatici possibile per la prole. La legge cerca di raggiungere questo risultato lasciando i figli nella casa familiare dove sono cresciuti. La legge cerca, cioè, di conservare l’ambiente familiare quanto più possibile.

Ecco come l’assegnazione della casa familiare condiziona l’assegno di mantenimento per figli e coniuge

La casa familiare è attribuita dal giudice al coniuge affidatario dei figli. Non si guarda alle sue condizioni economiche, ma al fatto che avrà la principale responsabilità della prole. Proprio perché non è una misura di tipo economico, per le ragioni appena spiegate, la Corte chiarisce che l’assegnazione della casa familiare non condiziona l’assegno di mantenimento. Nel senso che, siccome non si tratta di una questione patrimoniale, quando il giudice determina l’assegno di mantenimento non considera l’assegnazione della casa. Quindi, quando il giudice determina se spetta o. meno e quantifica l’assegno di mantenimento o divorzile, non deve guardare all’attribuzione della casa familiare.

Approfondimento

Pochi sanno che in caso di assegnazione della casa familiare il proprietario, e non l’inquilino, che deve pagare queste spese sempre presenti

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