Ecco chi può incassare 1.773,65 euro cumulabili con l’Assegno Unico ed entro quando si deve presentare la domanda per questo Bonus

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In questo clima di incertezza che stiamo vivendo il Governo sta mettendo in campo degli aiuti alle famiglie per consentire di affrontare meglio le spese correnti. Alcune volte si tratta di Bonus sotto forma di buoni spesa che aiutino a risparmiare al supermercato, altre volte denaro contante che entra nelle casse familiari. Spesso gli aiuti sono soggetti alla presentazione dell’ISEE e vengono tarati in base ad esso.

Quello che vedremo oggi è un Bonus calibrato in base al reddito familiare.

Ecco chi può incassare 1.773,65 euro cumulabili con l’Assegno Unico ed entro quando si deve presentare la domanda per questo Bonus

Per tamponare le ricadute economiche del susseguirsi di pandemia e guerra si sono messi in campo numerosi aiuti che sono un paracadute per chi è in difficoltà.

Un Bonus a favore delle mamme disoccupate può essere cumulato con l’Assegno Unico. Occorre presentare l’ISEE per poter richiedere questa agevolazione. Seppure il Bonus sia pagato dall’INPS, la domanda deve essere presentata al Comune di appartenenza. È possibile richiederlo se si è cittadine italiane o donne in possesso di permesso di soggiorno di lungo periodo. Questo denaro è riconosciuto per i figli e dunque nella domanda devono essere indicati i dati del minore per il quale si usufruisce dell’agevolazione. I moduli per la richiesta devono essere forniti dal Comune di residenza e si deve allegare il modello ISEE. Le mamme per farne richiesta devono essere sprovviste di qualsiasi copertura previdenziale ed avere un ISEE che rientri entro determinate soglie. La mamma deve far parte di un nucleo familiare con ISEE inferiore a 17.747,58 euro.

L’importo massimo erogabile per il 2022 è pari a 354,73 euro per 5 mesi, ossia 1.773,65 euro che verranno accreditati sul conto corrente prescelto dalla famiglia beneficiaria.

La domanda deve essere presentata entro 6 mesi dalla nascita del figlio.

Cosa fare se non arriva il pagamento

Dunque ecco chi può incassare 1.773,65 euro presentando una semplice richiesta.

Dopo aver inoltrato la domanda al protocollo del Comune di residenza bisognerà attendere l’esito della stessa. Se la domanda è accolta la competenza passerà dal Comune all’INPS. Accedendo al sito INPS tramite SPID o altra identità digitale è possibile monitorare lo stato della pratica e la eventuale disposizione di pagamento. L’ultimo controllo fattibile è quello sul proprio conto corrente per accertarsi che l’importo previsto sia stato interamente erogato.

Se i tempi per l’accoglimento della domanda dovessero allungarsi è opportuno contattare il Comune per accertarsi che non vi siano problemi dovuti a documenti o requisiti mancanti.

Qualora invece la domanda è accolta ma il pagamento tarda ad arrivare ci si può recare presso le sedi INPS territoriali con una copia della richiesta e chiedere informazioni in merito al ritardo.

Questa agevolazione può essere goduta anche se il nucleo familiare percepisce già l’Assegno Unico.

Approfondimento

Quando viene accreditato l’Assegno Unico se richiesto entro il 30 giugno e come controllare il pagamento senza dover andare in banca

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