Dove mettere i soldi per farli fruttare per pochi mesi anziché tenerli fermi sul libretto o sul conto corrente?

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Se è vero che il tempo è denaro, allora la massima lo vale ancor di più per i risparmi messi faticosamente da parte. Perché tenerli fermi costa ed è perdente, oltre al fatto che i rendimenti sul reddito fisso oggi ci sono e non sono da scartare a priori. Spesso si pretende al luna (in termini di ritorno finale) a rischio nullo, ma in finanza, come del resto nella vita ordinaria, non esistono pasti gratis.

I rendimenti lordi, netti e reali, vanno sempre ponderati per il grado di rischio insito nello strumento in sé e al tempo dell’operazione. Quando salgono gli uni salgono anche gli altri e viceversa. Premesso ciò, vediamo allora dove mettere i soldi per farli fruttare per pochi mesi anziché tenerli fermi sul libretto o sul conto corrente.

Tre buone alternative in Poste Italiane

Ad esempio chi ha i soldi in Poste Italiane potrebbe pensare di stornare l’eccedenza su buoni fruttiferi (BFP) o sull’offerta Supersmart (per titolari di libretto Smart). Per “eccedenza” alludiamo agli importi superiori alle ordinarie esigenze di cassa, piccoli extra di spese inclusi.
Al netto degli oneri fiscali, i BFP non hanno costi di sottoscrizione e rimborso, che può aversi anche prima della scadenza. Il capitale può essere richiesto in qualsiasi momento entro i termini di prescrizione. Al titolare spetta il capitale iniziale maggiorato degli interessi delle sole finestre temporali concluse e previste dal titolo in possesso. Al riguardo, il buono ordinario riconosce gli interessi già dopo un anno dall’acquisto e poi dopo ogni 2 mesi (insieme al rimborso del buono).
Sul fronte libretto, invece, ancora per altre 2 settimane circa si può approfittare della doppia offerta Supersmart. Su quella Premium 300 giorni l’interesse annuo lordo a scadenza è del 3% ma deve trattarsi di nuova liquidità. Quella “ordinaria” dura 180 giorni e il tasso lordo annuo a scadenza è dell’1,50%. In entrambi i casi è ammesso lo svincolo anticipato dell’intero importo del singolo accantonamento.

Il BOT a 12 mesi e con tante scadenze differenti

Per chi ha i soldi in banca una prima opzione di investimento potrebbe essere il Buono Ordinario del Tesoro. Ad esempio si potrebbero abbinare c/c sul fronte pagamenti (in entrata e in uscita) e BOT come strumento d’investimento a brevissimo termine (fino a 12 mesi).
Il guadagno lordo finale dipenderà molto dalla scadenza residua del titolo. Ad esempio il bond con scadenza il 14 novembre prezza circa 98,20 centesimi. Invece quelli con scadenza gennaio e aprile 2024 si acquistano, rispettivamente, a circa 97,60 e 96,75 centesimi.
La ritenuta fiscale sugli interessi è del 12,50%, mentre le commissioni di compravendita variano da un intermediario a un altro. Infine vanno conteggiate le spese relative al dossier titoli.

Dove mettere i soldi per farli fruttare per pochi mesi anziché tenerli fermi sul libretto o sul conto corrente?

Un’altra alternativa di breve termine è data dal conto deposito, dov’è possibile scegliere tanto tra linee libere e vincolate quanto sulla durata. A quest’ultimo riguardo, tuttavia, quelle maggiormente previste (ma non sono le uniche) dagli operatori sul breve termine sono a 6 e 12 mesi.
A fine aprile i rendimenti sul CD si presentano alquanto allettanti. (ritenuta al 26% e imposta di bollo pari a 2X1.000 del deposito). La scelta andrebbe fatta ottimizzando al meglio il rapporto tempo, rendimento, necessità o meno della liquidità per il tempo dell’operazione, condizioni dall’operatore.

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