Cos’è la sindrome della domenica pomeriggio e come si guarisce per non rovinarsi il weekend

Un’inspiegabile tristezza con ansia, angoscia e malinconia

Alla fine della settimana possono arrivare una strana malinconia, noia e tristezza. Non è depressione ma la psicologia spiega di che si tratta. Scopriamolo insieme.

È domenica pomeriggio. Il pranzo in famiglia è trascorso, magari ci si è concessi anche un pisolino sul divano o una bella passeggiata. Sembra una giornata perfetta, eppure lo stato d’animo non è dei migliori. Ansia, angoscia, malinconia: un’inspiegabile tristezza si impadronisce del cuore e della mente e spesso sopraggiunge addirittura un’apatia quasi depressiva. Insomma: passa la voglia di fare qualsiasi cosa e non si riesce a godere fino in fondo quella che altrimenti sarebbe stata una domenica rilassante e piacevole. Tutti hanno sperimentato almeno una volta nella vita questa sensazione. Cos’è la sindrome della domenica pomeriggio che riempie chi la prova di tristezza e noia? E soprattutto: come se ne esce?

Anzitutto le motivazioni: perché succede tutto questo e perché proprio la domenica? Presto detto. Il cervello non riesce a staccare e non può fare a meno di pensare al giorno dopo, il fatidico lunedì, quando ricominceranno la routine e il lavoro. Ovviamente non esiste un manuale diagnostico dove si trova per filo e per segno descritta questa famigerata sindrome. Ma si tratta, ciò nonostante, di un’esperienza comune a tante persone. C’è qualche riscontro nella psicologia moderna?

Tran tran dell’ufficio e doveri

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Cos’è la sindrome della domenica pomeriggio secondo la psicologia

Effettivamente, per la psicologa e psicoterapeuta Alessia Romanazzi la sindrome del Sunday Blues è particolarmente diffusa negli Stati Uniti, dove molte persone raccontano di provare nostalgia, ansia, tristezza e malinconia la domenica pomeriggio. La professionista racconta di come, per chi prova queste sensazioni, sia come prepararsi alla fine di qualcosa di bello, simile alla fine delle ferie. Nel caso specifico, il weekend spesso significa libertà, godersi due giorni senza scadenze, appuntamenti, orari che si rincorrono e colleghi fastidiosi.

Se il venerdì sera la sensazione è quella di una liberazione, la domenica pomeriggio inizia a montare l’ansia di dover tornare al tran tran dell’ufficio. C’è quindi un misto di nostalgia e malinconia per il momento di libertà che sta finendo, cui si aggiunge anche l’ansia per l’arrivo di una cosa non proprio piacevole. L’immagine è quella di due frecce puntate in direzioni opposte: una verso i doveri sempre più pressanti, l’altra verso ciò di cui l’organismo e la mente hanno bisogno.

L’arrivo del lunedì provoca malessere con sintomi come angoscia e ansia

Questo eterno tira e molla tra bisogni e doveri è proprio la causa principale del Sunday Blues, spiega la Romanazzi. Un’altra ragione è invece dettata dall’eccessivo tempo libero e si verifica quando, davanti al niente da fare, ci si fa prendere dall’ansia e a volte dal panico.

Organizzazione e gestire meglio il carico di lavoro

Organizzazione e gestire meglio il carico di lavoro-proieziondiborsa.it

Per la dottoressa c’è però un modo per cavarsela: bisogna fermarsi e ascoltare ciò che la mente chiede, ragionando sui sentimenti provati a mente lucida. Cos’è che davvero provoca queste sensazioni negative? La settimana in arrivo sarà davvero così brutta come s’immagina? Ci saranno solo doveri e difficoltà?

Un ottimo modo per scongiurare l’ansia del ritorno in ufficio è anticipare le scadenze. Il lunedì non dev’essere la giornata in cui trovare il proverbiale faldone alto un metro di pratiche inevase. Anzi, dovrebbe essere un momento stimolante, di organizzazione del resto della settimana: il venerdì, quando le energie finiscono ma la motivazione è alta, perché c’è il weekend dietro l’angolo, invece, si possono gestire le incombenze meno piacevoli. Il trucco è rimanere realisti, ascoltarsi di più e gestire meglio il carico di lavoro.

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