Cosa accadrebbe se si mangiasse troppo cavolfiore e come renderlo digeribile

cavolfiore

Quando arriva l’autunno, gli scaffali dei supermercati iniziano a riempirsi di cavolfiori di ogni colore e dimensione. Esiste il cavolfiore bianco, quello verde, e poi ancora quello viola e l’arancione.

Oltre ad essere molto gradevoli alla vista, i cavolfiori sarebbero dei veri e propri toccasana per il nostro organismo. Favorirebbero, infatti, il benessere dell’intestino grazie al loro contenuto di fibre.

Queste ultime aiuterebbero anche a controllare il livello del colesterolo e degli zuccheri nel nostro sangue. Oltre ai suddetti benefici, inoltre, il cavolfiore è perfetto per condire primi piatti e risotti, per preparare contorni o insalate, ma anche vellutate saporite.

Alla luce di tutti questi aspetti, bisognerebbe fare attenzione anche ai rischi che potrebbero esserci consumando troppi cavolfiori. Scopriamoli insieme.

Cosa accadrebbe se si mangiasse troppo cavolfiore e come renderlo digeribile

Ad oggi, non sarebbero note controindicazioni tra il consumo di cavolfiore e l’assunzione di farmaci. Nonostante ciò, però, sarebbe meglio limitare quest’ortaggio in caso di gonfiore intestinale o meteorismo.

Queste condizioni sono caratterizzate da un senso di gonfiore, rumori intestinali ed eccesso di gas all’interno dello stomaco. In casi di meteorismo acuto, infatti, sarebbe meglio limitare il consumo dei cavolfiori o, più in generale, delle crucifere, e non solo.

Sarebbe bene limitare anche altri alimenti, come i legumi, che, altrimenti, potrebbero peggiorare la situazione. Ecco cosa accadrebbe se si mangiasse troppo cavolfiore o alimenti simili.

Come renderlo più leggero e digeribile

Per alcune persone, il cavolfiore risulta difficile da digerire. Per rendere il cavolfiore più leggero, però, si potrebbe utilizzare il metodo della cottura a vapore, in modo da preservare maggiormente i minerali che contiene e le sue proprietà.

Altrimenti si potrebbe farlo bollire in abbondante acqua salata aggiungendo un po’ di latte, per un massimo di 20 minuti. In entrambi i casi, il cavolfiore diventerà morbido e più facile da digerire.

Il segreto per trasformarlo in un alimento più digeribile, infatti, è proprio non farlo cuocere troppo a lungo.

A tal proposito, esiste un metodo molto simile anche per rendere più digeribile la cipolla e per conservarla più a lungo.

La ricetta dei cavolfiori in pastella

Uno dei piatti più sfiziosi che possiamo fare con il cavolfiore è quella dei suoi ciuffetti croccanti in pastella. Per prepararla, ci serviranno 1 cavolfiore, 3 uova, pepe nero, 3 cucchiai di farina, 2 di formaggio grattugiato e 2 di pecorino. Dovremo avere anche aglio tritato, salsa di soia e olio di semi per friggere.

In una ciotola apriremo le uova, e aggiungeremo la farina, le 2 varietà di formaggio, un giro di salsa di soia e il pepe. Tritiamo qualche spicchio d’aglio, che butteremo sempre all’interno dell’impasto. A questo punto potremo aggiungere un po’ d’acqua tiepida per rendere più liquido il composto.

Intanto avremo lavato e tagliato il cavolfiore a ciuffetti. Avremo anche scaldato l’olio di semi di arachide in una pentola fino a 170 °C. Dopo aver intinto bene i ciuffetti di cavolfiore nella pastella, butteremo ognuno di questi nell’olio, finché non sarà ben dorato. Ripeteremo l’operazione per tutti i ciuffetti, e avremo ottenuto i nostri cavolfiori in pastella.

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